Quando il gruppo Qianjiang nel 2005 ha rilevato il marchio di Pesaro in tanti hanno storto il naso di fronte a una produzione più legata ad un mercato cheap che stonava in effetti con la storia di Benelli, fatta di competizioni e soluzioni raffinate come quelle della Tornado.
Molti in quei primi mesi hanno visto con diffidenza questa opera di rebranding di mezzi orientali, eppure proprio in questi giorni ANCMA ha diffuso i dati di vendita ed in testa c’è proprio lei: l’italocinese Benelli 502
Dunque, la verità dove è?
L’unica insindacabile verità è che, dopo decenni in cui le case sono andate verso l’esaltazione della tecnica a tutti i costi, Benelli ha messo un punto a questa crescente lotta di numeri ma non l’ha fatto per sciatteria o mancanza di competenze.
L’ha fatto perché come qualunque azienda che vuole vincere il mercato ha lavorato più con la mente che con il cuore; negli anni infatti abbiamo visto morire tante eccellenze consigliate da quelle voci che fanno pulsare il sangue, quelle “cattive” consigliere chiamate “passione”, “competizioni” ed “esaltazione tecnica”.
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