Paola Giacomini ha 40 anni, è laureata in agraria e lavora come tuttofare sulle piste da sci di Bardonecchia. E' nata a Torino ma vive nella piccola Caprie, in bassa Val di Susa. Dove ora, in cortile, accanto alla sua storica cavalla Isotta, c'è da far spazio ai nuovi inquilini, Dritto e Custode: i cavalli della Mongolia. Perché Paola, sognatrice tenace, è appena tornata da quelle terre sulla loro sella. Ha viaggiato per un anno e 5 mesi, lungo 9mila chilometri di sentieri, dall'Asia attraverso la Russia a 30 gradi sotto zero, fino all'Europa ("che conto come un Paese unico, mi piace pensare che sia così", dice). Un'impresa d'altri tempi sulle orme di Marco Polo, o meglio Gengis Kahn, il condottiero che creò l'impero mongolo: "I cavalli li ho comprati là, e poi ho voluto ripercorrere quelle strade, dalla Mongolia alla Polonia, e giù fino all'Italia, unendo Oriente e Occidente, questa volta non per fare la guerra, ma per portare la pace". Orientandosi con le mappe e dormendo sotto un telo, all'aperto per non perdere di vista i cavalli. .Una sfida storica, nella quale in pochi credevano ("trovare sponsor è stato praticamente impossibile"), ma alla fine vinta. Grazie a tanta preparazione fisica - aveva già viaggiato a cavallo fino a Santiago di Compostela o lungo tutte le Alpi - e il giusto equipaggiamento, "una sintesi di strumenti moderni e materiali antichi come le pelli d'agnello: nella vita è tutta una questione di equilibrio". La fatica? "Io in qualunque parte del mondo mi sento a casa: basta avere con me l'essenziale e un buon caffè" . .di Giulia Destefanis
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