Il precedente Ministero della transizione ecologica (MiTe) si chiama, con il nuovo governo, Ministero dell’Ambiente e delle Sicurezza Energetica.
Il cambio per ora non giustifica valutazioni razionali: possiamo pensare che la transizione ecologica sia sparita perché non interessa, oppure, se siamo ottimisti, ritenere che sia data per scontata al punto che ora vale la pena di applicarsi a metterla in sicurezza - una specie di salto in avanti di buon augurio: anche il governo precedente non si era poi distinto per interesse notevole, tanto che parrebbe che il rischio di spegnerci, o di morire di inondazione o di siccità sia qualcosa che riguarda qualcun altro, oppure che è così spaventosi che si preferisce non metterci troppo la testa.
In doverosa attesa di vedere quel che saranno i fatti, uno sguardo sul nuovo ministro di questo Dicastero: Gilberto Pichetto Fratin, classe 1954, commercialista, non pervenuti segni di precedente interesse per il tema che gli è stato affidato. Pichetto Fratin, tra parentesi, è uno dei due protagonisti di quel refuso nella lista dei nostri ministri per cui pareva che gli fosse stato affidato il Ministero per la Pubblica Amministrazione. Nulla di male nello scambio, un errore capita nelle migliori famiglie! Un po' più allarmante il fatto che, non appena saputa la sua (sbagliata) designazione, Pichetto Fratin è uscito su Instagram con un bel post di ringraziamenti e malcelato giustissimo orgoglio per la nomina ricevuta. Il che ci sta, appunto essendo Pichetto Fratin un ragioniere commercialista. Parrebbe significativo il fatto che nel suo Ministero (giusto) gli è stato affiancato Roberto Cingolani, il precedente ministro, quale advisor - o detta con parole nostre: consulente.
Non so però quanto questa mossa sia rispettosa del nuovo Ministro, ed in ogni caso l'esperienza personale mi ha insegnato che i consulenti si sa che oggi ci sono e domani chissà. Insomma, è difficile piegare la forza della ragione a non concludere che il tema ambientale non sia proprio in cima ai pensieri di questo, come del precedente, governo.
Ed è triste dover concludere che alla fine è il bisogno economico ad avere in mano l'arma per costringere tutti a dare al tema dell'approvvigionamento energetico al posto che si merita.
Se non per virtù, perché ci si abitua... come diceva Amleto!
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