Tonnellate di droga, hashish e cocaina, auto di lusso e un sistema, super collaudato, di riciclaggio del denaro sporco per milioni di euro. Dopo 2 anni di indagini la guardia di finanza di Pavia, ha assestato un durissimo colpo al narcotraffico sgominando una banda composta da 24 criminali che aveva eletto il proprio quartier generale in un’officina-bunker di Bollate. Gli arresti dell’operazione fumo e piombo, tuttora in corso, sono scattati all’alba nelle provincie di Milano, Foggia e Crotone grazie alla collaborazione dei rispettivi comandi provinciali delle fiamme gialle. L’indagine è iniziata seguendo un sospetto scambio di stupefacenti nel Comune di Vernate, al confine fra pavese e milanese. Da lì gli uomini del colonnello Cesare Maragoni hanno iniziato a ricostruire la filiera dei rifornimenti. La pista li ha portati a un’officina meccanica nelle campagne di Bollate dove gli associati si ritrovavano per dividere le partite di droga e per sparare: qui avevano infatti allestito una sorta di poligono abusivo dove provavano le armi. Le indagini ambientali hanno permesso di ascolare spari, scarrellamenti, ma quando è scattato il blitz le armi erano già sparite. La droga, invece, no. Perché nel corso di 4 diversi interventi ne erano già state sequestrate quasi 2 tonnellate. L’hashish arrivava a Milano dalla Spagna all’interno di camion, per la cocaina era in corso una trattativa con l’Albania. Nel corso degli ultimi anni gli arrestati, tutti pregiudicati, avevano messo su una rete di società immobiliari che col denaro ottenuto dallo spaccio acquistavano case, ville, auto di grossa cilindrata ed esercizi commerciali. Ne sono stati sequestrati diversi per un valore totale di 2milioni di euro. Ora saranno messi a disposizione della collettività.
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