PADOVA TG (mercoledì 13 maggio 2015) - Uno scherzo finito male. L’ipotesi più tremenda ma allo stesso tempo quella che ora sembra essere la più probabile. La morte di Domenico Maurantonio lo studente 19enne del liceo scientifico Nievo precipitato dal quinto piano dell’albergo di Milano dov’era in gita con la sua classe potrebbe essere l’epilogo drammatico di una goliardata tra compagni.
L’autopsia eseguita ieri sul corpo del ragazzo non ha rilevato alcuna lesione incompatibile con la morte da caduta "per precipitazione".
Quindi non è stato individuato alcun segno o ferita dovuta a una colluttazione, nessuna traccia di violenza. Ci sono però due cose che non tornano ai poliziotti della squadra mobile di Milano che stanno indagando. I lividi sulle braccia di Domenico: qualcuno potrebbe averlo trattenuto in un ultimo disperato tentativo di salvarlo.
E gli occhiali del ragazzo. Il 19enne non se ne separava mai per via della sua miopia. Eppure al momento della sua morte erano nella stanza.
Ulteriori sviluppi potrebbero arrivare dai risultati degli esami tossicologici attesi tra qualche giorno. Sveleranno se il ragazzo ha assunto droghe o farmaci. Il dubbio tremendo è che qualcuno per scherzo possa aver somministrato a Domenico un lassativo, ma su questo punto gli inquirenti non si esprimono. La verità potrebbe arrivare anche dagli esami del dna disposti per capire se vi siano tracce genetiche per esempio sotto le sue unghie diverse da quelle del 19enne. Ma la verità potrebbe anche emergere da qualcuno dei suoi compagni di viaggio che finora hanno sempre raccontato di non aver mai visto né sentito nulla. Dal liceo Nievo la preside smentisce quest’ipotesi e ripete quanto detto lunedì mattina.
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