Pesaro, 06/04/2024 | Teatro Sperimentale, Ritratti. Giovanni Gentile. Tra retorica e rivoluzione pedagogica
Il nome di Gentile è legato alla Riforma da lui elaborata come Ministro della Pubblica Istruzione nel 1923. Mussolini la giudicò "la più fascist@ delle riforme" e nelle sue linee essenziali è rimasta in vigore anche negli anni della Repubblica. Fu duramente contestata per il suo carattere autoritario e classista, fino a diventare il simbolo di tutto quanto c’è di antidemocratico nella scuola italiana. Tuttavia, la filosofia che la ispirava aveva ben poco a che fare con gli esiti nefasti che ne discesero sul piano istituzionale. Il pensiero pedagogico di Gentile ha infatti un tratto intrinsecamente rivoluzionario, molto più vicino alle istanze dei contestatori del '68 che a quelle del fascism0-regime. Com’è possibile, allora, che un pensiero così radicale sia potuto diventare, con l’assenso del suo stesso autore, una retorica vuota e repressiva? Come liberare la filosofia gentiliana dal ciarpame fascist@ per farne il motore di una scuola finalmente aperta e inclusiva?
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