Mozart Cosi fan tutte, libretto Lorenzo Da Ponte
Jean-Pierre Ponnelle, Wiener Philharmoniker, Nikolaus Harnoncourt, 1988
Fiordiligi - Edita Gruberova Dorabella - Delores Ziegler Despina - Teresa Stratas
Guglielmo - Ferruccio Furlanetto Ferrando - Luis Lima Don Alfonso - Paolo Montarsolo
Scena quinta
Guglielmo a braccio di Dorabella, Ferrando e Fiordiligi senza darsi braccio.
Fanno una piccola scena muta guardandosi, sospirando, ridendo etc.
FIORDILIGI
Oh che bella giornata!
FERRANDO
Caldetta anzi che no.
DORABELLA
Che vezzosi arboscelli!
GUGLIELMO
Certo, certo: son belli,
Han più foglie che frutti.
FIORDILIGI
Quei viali
Come son leggiadri.
Volete passeggiar?
FERRANDO
Son pronto, o cara,
Ad ogni vostro cenno.
FIORDILIGI
Troppa grazia!
FERRANDO (a Guglielmo, nel passare)
Eccoci alla gran crisi.
FIORDILIGI
Cosa gli avete detto?
FERRANDO
Eh, gli raccomandai
Di divertirla bene.
DORABELLA (a Guglielmo)
Passeggiamo anche noi.
GUGLIELMO
Come vi piace.
(Passeggiano. - Dopo un momento di silenzio)
Ahimè!
DORABELLA
Che cosa avete?
(gli altri due fanno scena muta in lontananza)
GUGLIELMO
Io mi sento sì male,
Sì male, anima mia,
Che mi par di morire.
DORABELLA (fra sé)
Non otterrà nientissimo.
(forte)
Saranno rimasugli
Del velen che beveste.
GUGLIELMO (con fuoco)
Ah, che un veleno assai più forte io bevo
In que' crudi e focosi
Mongibelli amorosi!
DORABELLA
Sarà veleno calido:
Fatevi un poco fresco.
(gli altri due entrano in atto di passeggiare)
GUGLIELMO
Ingrata, voi burlate
Ed intanto io mi moro!
(fra sé)
Son spariti:
Dove diamin son iti?
DORABELLA
Eh, via, non fate...
GUGLIELMO
Io mi moro, crudele, e voi burlate?
DORABELLA
Io burlo? io burlo?
GUGLIELMO
Dunque
Datemi qualche segno, anima bella,
Della vostra pietà.
DORABELLA
Due, se volete;
Dite quel che far deggio, e lo vedrete.
GUGLIELMO (fra sé)
Scherza, o dice davvero?
(forte, mostrandole un ciondolo)
Questa picciola offerta
D'accettare degnatevi.
DORABELLA
Un core?
GUGLIELMO
Un core: è simbolo di quello
Ch'arde, languisce e spasima per voi.
DORABELLA (fra sé)
Che dono prezioso!
GUGLIELMO
L'accettate?
DORABELLA
Crudele!
Di sedur non tentate un cor fedele.
GUGLIELMO (fra sé)
La montagna vacilla.
Mi spiace; ma impegnato
È l'onor di soldato.
(a Dorabella)
V'adoro!
DORABELLA
Per pietà...
GUGLIELMO
Son tutto vostro!
DORABELLA
Oh, Dei!
GUGLIELMO
Cedete, o cara!
DORABELLA
Mi farete morir...
GUGLIELMO
Morremo insieme,
Amorosa mia speme.
L'accettate?
DORABELLA
(dopo breve intervallo, con un sospiro)
L'accetto.
GUGLIELMO
(fra sé)
Infelice Ferrando!
(a Dorabella)
O che diletto!
N. 23 - Duetto
GUGLIELMO
Il core vi dono,
Bell'idolo mio;
Ma il vostro vo' anch'io,
Via, datelo a me.
DORABELLA
Mel date, lo prendo,
Ma il mio non vi rendo:
Invan mel chiedete,
Più meco ei non è.
GUGLIELMO
Se teco non l'hai,
Perché batte qui?
DORABELLA
Se a me tu lo dai,
Che mai balza lì?
DORABELLA E GUGLIELMO
È il mio coricino
Che più non è meco:
Ei venne a star teco,
Ei batte così.
GUGLIELMO
(Vuol metterle il core dov'ha il ritratto dell'amante)
Qui lascia che il metta.
DORABELLA
Ei qui non può star
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