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Sei stato condannato a risarcire il danno cagionato alla persona offesa costituitasi Parte Civile.

Quando il risarcimento del danno è contestabile? E come ottenere una sospensione della liquidazione del danno?
Te lo spiego in questo video.

Dicevamo, dopo un’estenuante processo penale sei stato condannato alla pena di giustizia e sei stato condannato altresì a risarcire il danno alla Parte Civile.
La somma è considerevole.
Cosa fare?

Come abbiamo detto in precedenti video la sentenza di primo grado può essere appellata allo scopo di capovolgere la prima decisione o, nella peggiore delle ipotesi, mitigare la pena che ti è stata comminata.

Ma oltre a questo l’appello serve anche ad impugnare contestualmente il risarcimento del danno.

Orbene, su questo specifico punto, il Tuo Difensore di Fiducia dovrà contestare la condanna in punto di risarcimento.

Devi sapere che anche la quantificazione del danno, che avrebbe patito la persona offesa costituitasi Parte Civile, deve essere motivata e la motivazione del Primo Giudice deve essere chiara e afferrabile logicamente.

Cosa significa?
Significa che il Giudice della Prima Decisione deve spiegarci in che modo si intende dimostrato il... collegamento tra il danno verificatosi e la condotta delittuosa.
Facciamo un esempio mutuata dalla mia esperienza professionale.

Un cliente viene assolto in primo grado.
La Corte d’Appello riforma in pejus la sentenza di primo grado condannando il mio assistito alla pena di giustizia e al risarcimento del danno, derivante dal reato, ad euro 40.000.

Se leggiamo la sentenza in questione il Giudice argomenta scrivendo nella parte motiva della sentenza che: “La condanna dell’imputato fonda il diritto della parte civile […] ad ottenere il dovuto ristoro, liquidato in via equitativa come da dispositivo”.

Sul punto, comprendiamo che la Corte non ha affatto motivato il perché di questo risarcimento, ovvero se vi era un nesso causale tra il danno patito e la condotta delittuosa; ma soprattutto il Secondo Giudice non spiega quali sono le ragioni per cui si è arrivato ad una somma di tal fatta.

Tutto ciò, quindi, potrà essere contestato davanti al Giudice superiore.

Ma potrebbe verificarsi anche un’altra ipotesi: il Giudice, a richiesta della Parte Civile, potrebbe concedere in sentenza una provvisionale.
Cos’è la provvisionale?

Non è altro che un anticipo.

Si intende con provvisionale una somma da liquidare anticipatamente ed immediatamente, per poi lasciare la restante quantificazione del danno al Giudice Civile.

Qual è il problema?

Il problema risiede nel fatto che il processo non sarà chiuso definitivamente ma intanto l’imputato è condannato a pagare.

Ebbene, nell’atto di appello, si può contestare questa provvisionale, ovvero questa anticipazione del danno, chiedendo al Giudice dell’Appello una sospensione della provvisionale.

In senso figurato: congelare il pagamento. Metterlo in ghiacciaia.
Attenzione però!

Il Tuo Difensore però dovrà spiegare, e dimostrare, che tale richiesta è giustificata dal fatto che l’immediata liquidazione del danno potrà causare gravi ed irreparabili conseguenze per te che sei l’imputato; oppure quando si ritiene che la prova sul danno da liquidare non sia provata.

Anche in questo caso, per bloccare l’immediato esborso di denaro, sarà decisiva l’argomentazione del tuo Difensore.

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Io sono Francesco D’Andria e sono dalla tua parte.


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