Avvocato Salvatore Fachile, ASGI, seminario di formazione, "Il decreto legislativo n. 142/2015 e gli interventi per la tutela della vittima di tratta di esseri umani". Ferrara, 8 febbraio 2016. (Video 3 di 13. Vedi sotto note di presentazione)
Come si definisce la "tratta di esseri umani"?
Chi può accedere al sistema di protezione "articolo 18"?
Come funziona la protezione internazionale? In che modo il decreto legislativo n.142/2015 ha ridisegnato il sistema di accoglienza rivolto a richiedenti asilo?
Quali sono le premesse legislative, l'evoluzione storica e lo stato attuale del rapporto tra il "sistema articolo 18" ed il "sistema protezione internazionale"?
In che modo possono e devono gli operatori dei due sistemi raccordarsi tra di loro?
Nel corso del seminario di formazione svoltosi a Ferrara l'8 febbraio 2016, l'Avvocato Salvatore Fachile (ASGI, Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione) ha affrontato questi punti, delineando lo stato dell'arte in ognuna delle 3 fasi nelle quali si sviluppa il percorso delle persone richiedenti protezione internazionale:
- identificazione delle potenziali vittime di tratta tra le persone richiedenti protezione internazionale;
- tutela della vittima di tratta al momento dell'inserimento nel sistema di accoglienza territoriale per richiedenti asilo;
- passaggio della vittima di tratta richiedente asilo presso la Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale.
Il seminario ha messo in evidenza gli elementi che caratterizzano e distinguono i due sistemi di protezione (tratta e asilo) in termini di approccio degli operatori, competenze professionali, risorse disponibili, prospettiva di intervento.
Una parte importante del seminario è stata dedicata alla recente evoluzione nelle procedure di identificazione attuate dallo stato italiano nei luoghi di sbarco (cosiddette procedure "hot spot").
La questione, in forte evoluzione, oltre ad essere importante in termini generali, ha forti ricadute sulla operatività di chi lavora in entrambe le aree. Il modo in cui saranno definite in questi mesi le procedure di identificazione attuate nei luoghi di sbarco, infatti, determinerà:
- il numero di persone che saranno inserite nelle strutture di accoglienza rivolte a persone richiedenti protezione internazionale;
- la condizione delle persone che incontreremo nei prossimi mesi, e quindi l'impostazione degli interventi di tutela che sarà possibile attivare (ben diverso infatti è rapportarsi ad una vittima di tratta che ha avanzato richiesta di asilo ed è inserita in un percorso di accoglienza, oppure ad una vittima di tratta che ha ricevuto un decreto di respingimento e si trova in un CIE o sul territorio in condizione di irregolarità).
Il seminario è pubblicato integralmente sul canale "Protezione sociale: la tutela delle vittime di tratta", con diversi video relativi ai diversi punti affrontati.
Per informazioni: progettools@regione.emilia-romagna.it
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