Napoli (askanews) - Sono rimasti solo cenere e macere. Dopo solo sei mesi di vita è andato a fuoco il centro buddista in via Giuseppe Tomasi di Lampedusa, a pochi metri dalla stazione della metropolitana Frullone di Napoli.
Era il "vihara" più grande d'Europa e ci erano sono voluti 18 anni per costruirlo. Secondo le prime informazioni pare si stato un terribile incidente a ridurre in cenere il tempio nella notte tra giovedì e venerdì. Le fiamme infatti sono partite da una baracca dove vive un ragazzo musulmano non vedente, che i monaci aiutavano, per il malfunzionamento di bombola a gas. Dietro al rogo non ci sarebbero dunque motivi religiosi e neppure la malavita. La comunità buddista napoletana ora lancia un appello al Comune.
"Aiutateci a ricostruire la nostra casa, sarebbe davvero bello se il Comune e la città ci aiutassero a ricostruirlo, abbiamo aspettato tanto per riuscire a realizzarlo con le offerte della comunità" dice Panangala Varjragnana il capo monaco.
Il centro è frequentato con assiduità da una comunità di circa mille persone di origine cingalese, ma anche da tanti italiani.
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