Berlino (askanews) - Una galleria che racconta la storia dei vinti in Germania. E lo fa rimettendo sul piedistallo le sculture e i monumenti dimenticati o messi volutamente nel dimenticatoio per ragioni politiche. Si va da certi monarchi prussiani del 18esimo secolo fino a Lenin, il grande simbolo abbattuto con la riunificazione della Germania. Tutto questo si può vedere in una esposizione al museo storico di Spandau, a Berlino. La direttrice del museo Andrea Theissen:
"La mostra "Berlino svelata e i suoi monumenti" presenta monumenti che erano installati nella capitale tedesca e che sono stati rimossi in seguito ai cambiamenti politici", spiega.
"Ci sono delle schegge di bomba, dei volti distrutti. Non c'è bisogno di molte parole per vedere come la storia della Germania sia stata particolarmente tormentata", aggiunge la direttrice.
Nelle gallerie del museo ritrovano una loro collocazione statue consacrate a figure importanti nel 18esimo e 19esimo secolo ma poi sorpassate dalla storia. C'è anche un monumento dedicato ai morti sul lavoro durante la costruzione delle ferrovie. O alcune opere dello scultore del Terzo Reich Arno Breker, come "Il decatleta" del 1936. E soprattutto la grande scultura che raffigura la testa di Lenin. Fa parte di una statua di diciannove metri resa celebre dal film "Good Bye, Lenin".
"E' stato molto difficile averla per la mostra, ci sono state molte resistenze - spiega la direttrice - alcuni politici temevano di trasformare la testa di Lenin nuovamente in un monumento e che potesse diventare un oggetto della memoria". E anche per questo è stata scelta solo la testa, adagiata su un lato, e non il corpo di Lenin. Per evitare qualsiasi commemorazione del passato.
(immagini AFP)
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