IL MONACHESIMO E LA CULTURA ANTICA
di Federico E. Perozziello
Al di là di ogni considerazione mistica e religiosa, il merito principale del Monachesimo dei primi secoli dell’Era cristiana e dell’Alto Medioevo consiste nel salvataggio della cultura dell’Antichità Classica. Il ministro del re Teodorico, Cassiodoro, diede inizio a un’opera di conservazione e di catalogazione delle opere letterarie dell’Antichità greca e romana nel monastero di Vivarium da lui fondato, un lavoro che verrà continuato nei monasteri di ogni regione europea. Sui criteri che seguirono i monaci nel salvataggio di molte opere non abbiamo notizie certe e neppure siamo consapevoli di come parti estese di molti manoscritti siano stati perduti nel tempo. Tuttavia, grazie al lavoro oscuro e faticoso di questi uomini, l’eredità culturale del Mondo Antico non venne persa del tutto. Un ruolo particolare e importante ebbero i monasteri Anglo-Irlandesi, che pure erano sorti in regioni che non adoperavano più il Latino come lingua corrente. Questo ulteriore miracolo letterario sarà determinante per la conservazione di opere del sapere umano che sarebbero altrimenti andate perdute in modo irreparabile.
THE MONASTICISM AND THE CULTURE OF ANTIQUITY
by Federico E. Perozziello
Beyond all mystical and religious considerations, the main merit of Monasticism in the first centuries of the Christian Era and the Early Middle Ages lies in the rescue of the culture of Classical Antiquity. King Theodoric's minister, Cassiodorus, began a work of preserving and cataloguing the literary works of Greek and Roman Antiquity in the monastery of Vivarium that he founded, a work that would be continued in monasteries in every region of Europe. As to the criteria the monks followed in saving many works, we have no certain information, nor are we aware of how extensive parts of many manuscripts were lost over time. However, thanks to the obscure and laborious work of these men, the cultural heritage of the Ancient World was not entirely lost. A special and important role was played by the Anglo-Irish monasteries, which had sprung up in regions that no longer used Latin as a common language. This further literary miracle was decisive for the preservation of works of human knowledge that would otherwise have been irreparably lost.
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