L’inchiesta “Anno Zero” contro una presunta rete di fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro: condannati e scarcerati fedelissimi del boss, tra cui alcuni detenuti al 41 bis. Il servizio di Angelo Ruoppolo.
Il 19 aprile del 2018 è stato il giorno dell’operazione antimafia nel Trapanese intitolata “Anno Zero”, tra i mandamenti di Castelvetrano e di Mazara del Vallo, e i clan di Campobello di Mazara e Partanna. Carabinieri e Polizia notificarono 21 misure cautelari a presunti favoreggiatori della latitanza di Matteo Messina Denaro, che avrebbero ricamato la fitta rete di complicità e protezione ruotata intorno all’ex ricercato adesso defunto dopo la cattura. Furono arrestati anche Gaspare Como e Saro Allegra (poi deceduto per un aneurisma il 13 giugno del 2019 a 65 anni di età), cognati di Messina Denaro perché hanno sposato due sorelle di lui, Bice e Giovanna. Sarebbero stati i cognati a stringere tra le dita l’ago del cucito della maglia dei favoreggiatori della latitanza del capomafia. Gaspare Como sarebbe stato il reggente del mandamento di Castelvetrano, e Saro Allegra si sarebbe occupato della parte finanziaria, in presunta combutta con un imprenditore del settore delle scommesse on line, Carlo Cattaneo, anche lui arrestato, che avrebbe recapitato tanto denaro alla famiglia mafiosa di Castelvetrano. Da una delle conversazioni intercettate emerse il grado di venerazione verso Messina Denaro. Infatti un intercettato ripete: “E’ come Padre Pio”. Ebbene adesso la Corte d’Appello di Palermo, presieduta da Sergio Gulotta, investita per la seconda volta dal giudizio dopo l’annullamento con rinvio da parte della Cassazione che non ha condiviso la contestazione di alcune aggravanti, ha sentenziato:
Nicola Accardo, di Partanna, già detenuto al 41 bis, 10 anni di reclusione,
Antonino Triolo, di Partanna, 8 anni,
Giuseppe Tilotta, di Castelvetrano, 8 anni,
Bartolomeo Tilotta, di Castelvetrano, 1 anno e 10 mesi,
Giuseppe Paolo Bongiorno, di Campobello di Mazara, 6 anni,
Giuseppe Rizzuto, di Campobello di Mazara, imputato solo di favoreggiamento, assolto,
Calogero Guarino, di Campobello di Mazara, 8 anni,
Angelo Greco, di Campobello di Mazara, 6 anni,
Vincenzo La Cascia, di Campobello di Mazara, già campiere nei terreni della famiglia Messina Denaro, già detenuto al 41 bis, 9 anni e 8 mesi,
Raffaele Urso, di Campobello di Mazara, 11 anni e 2 mesi,
Andrea Valenti, di Campobello di Mazara, 7 anni e 6 mesi,
Filippo Dell’Aquila, di Campobello di Mazara, 8 anni e 8 mesi.
Per tutti è stato emesso l’ordine di scarcerazione per scadenza dei termini di fase, ovvero il termine massimo entro cui sarebbe stato da concludere il giudizio d’appello. I condannati e la Procura Generale hanno facoltà di ricorrere in Cassazione, altrimenti, in mancanza di ricorsi, la sentenza sarà resa definitiva.
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