Ultime scoperte archeologiche alla Villa Romana di Fiumana, Predappio (Forlì-Cesena), che hanno interessato tre zone della vastissima area archeologica (paragonabile per estensione a quella di Piazza Armerina). La più promettente, quella dell'area termale, ha potuto solo "ingolosire" gli archeologi, perchè ostacolata da acqua emersa dopo le grandi alluvioni della Romagna della primavera 2023, in un saggio di scavo in cui negli anni precedenti non si era invece evidenziato il problema.
I saggi di scavo del 2021 e del 2022 erano infatti serviti per "prendere la mira" per il progetto della indagine sul sito effettuato dall'università di Parma tra giugno e luglio 2023.
In attesa di poter affrontare lo scavo nel 2024, notevoli le scoperte nelle altre aree, tra cui si segnalano due importanti frammenti di oscilla, ossia di dischi in marmo o in altri materiali presenti nelle strutture di lusso romane, appese di soliti tra le colonne dei portici, raffiguranti spesso scene mitologiche o maschere teatrali. Quelli ritrovati a Predappio, di alta qualità, sembrano riferirsi a una centauromachia.
Direzione dello scavo: Prof. Riccardo Villicich (Università di Parma), co-responsabilità scientifica: Prof. Alessia Morigi (Università di Parma). Staff tecnico: Dott. Marco Gregori, Dott.ssa Emanuela Gardini, Dott.ssa Luciana Saviane. Hanno partecipato allo scavo studenti dell'Università di Parma e Bologna, inoltre studenti di istituti superiori di Parma e Mantova. Lo scavo è condotto dall'Università di Parma in collaborazione con il Comune di Predappio e la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì Cesena e Rimini.
Grande l'impegno dell'amministrazione comunale di Predappio, a ricordare che il comune non è solo la città di fondazione voluta da Benito Mussolini e un luogo vocato per il vino, a cominciare dall'ottimo Sangiovese Locale, ma un territorio ricco di storia oltre alle rocche della vallata.
Ecco come è descritta sul sito dell'Università di Parma: "Dopo sessant’anni dalle due brevi campagne di scavo condotte da Giovanna Bermond (1960 e 1962), nelle quali furono localizzati i resti di una villa romana, le nuove indagini archeologiche dirette da Riccardo Villicich hanno confermato quanto emerso da quegli scavi e quanto osservato nelle immagini satellitari acquisite nel 2021 e 2022 sull’area a ovest del quartiere artigianale di Fiumana, in località Ca’ di mezzo. Si tratta di un insediamento incentrato sulle vicende di una villa romana caratterizzata da almeno due importanti fasi costruttive: una prima fase alto imperiale (I sec. d.C.) e una di età tardoantica (IV secolo d.C.). Entrambe le ville dovevano essere ricche dimore, contraddistinte da ampi spazi e arredi di prestigio. In particolare l’impianto tardoantico, per le dimensioni eccezionali (strutture distribuite in un’aerea sicuramente superiore ai 25.000 metri quadrati) e per l’articolazione complessa e fantasiosa delle forme architettoniche (vasti padiglioni polilobati a pianta centrale), si configura come un progetto edilizio ambizioso, sfarzoso e celebrativo delle fortune di un ricco dominus, esponente illustre, probabilmente, dell’aristocrazia di Forum Livi.
Grazie agli scavi del 2022 è stato possibile individuare alcuni ambienti pertinenti a due padiglioni della villa tardoantica, distanti 150 metri uno dall’altro: il primo attribuibile al settore di rappresentanza e il secondo a un impianto termale, come dimostra il rinvenimento di un ambiente riscaldato.
I primi risultati degli scavi erano stati presentati a novembre all’Universidad de Castilla-La Mancha, nel IV Convegno Internazionale del Centro Interuniversitario di Studi sull’Edilizia abitativa tardoantica nel Mediterraneo che - CISEM".
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