Roma - In piazza San Pietro si parla napoletano. Quest'anno, infatti, per la prima volta, il presepe allestito in Vaticano è opera dell'artigianato artistico partenopeo. Un presepe che fa rivivere il dramma della terra dei fuochi perchè la cornice richiama l'ambiente della Campania Felix. Napoli, sofferente e mortificata per tante ragioni, si presenta così sul palcoscenico internazionale con una delle sue tante positività ed eccellenze.
L'arcivescovo di Napoli, il cardinale Crescenzio Sepe:
"E' una manifestazione reale del mistero dell'incarnazione. Non è solo il Bambino, San Giuseppe, la Madonna: è la vita quotidiana del napoletano che viene raffigurata e rappresentata, con un'apertura verso il Bambino".
16 figure alte due metri, realizzate come i pastori napoletani, con testa e arti in terracotta policroma, occhi in cristallo e abiti in tessuto, che riportano alle composizioni settecentesche realizzate per le chiese.
Dal cardinale Sepe un messaggio di speranza: Napoli non è solo il dramma della terra dei fuochi:
"Il presepe napoletano vuole essere un segno forte delle cose belle ed eccellenti che Napoli può produrre per il godimento artistico, culturale e religioso del mondo intero".
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