Jubilate Deo )Lourdes), elaborazione di Fabio Massimillo, coro della diocesi di Taranto "Giocanni Paolo II".
Ordinazione presbiterale dei Rev.di diaconi Eligio Bonfrate, Francesco Tenna. Santa Messa presieduta da S.E.R. mons. Filippo Santoro, arcivescovo metropolita di Taranto. Concattedrale Gran Madre di Dio, 28 2 gennaio 2017.
Coro della Diocesi di Taranto Giovanni Paolo II diretto dal M° Fabio Massimillo, all’organo il M° Nunzio Dello Iacovo.
La cattedrale di Taranto si fonda su un'idea senza precedenti: la vela (così l'ha chiamata subito la gente) in luogo della cupola, o delle torri, come alto segnale. La vela è una facciata sul cielo. Dice Ponti: Ho pensato: due facciate. Una, la minore, salendo la scalinata, con le porte per accedere alla chiesa. L'altra, la maggiore, accessibile solo allo sguardo e al vento: una facciata per l'aria, con ottanta finestre aperte sull'immenso, che è la dimensione del mistero…
disse Luigi Moretti ..Questa quasi immateriale struttura è essa, ed essa sola, la chiesa. E coglieva la religiosità non-liturgica di quest'architettura, in cui la vela, che si eleva (alta 53 metri) sopra la chiesa e non comunica internamente con essa, è un canto esterno, convoca l'esterno e si riflette e si moltiplica all'esterno, negli specchi d'acqua antistanti: composta da due sottili pareti parallele, traforate, una a un metro dall'altra, su cui gioca la luce, è un'acrobazia architettonica, impasto di concretezza e di aria dedicata al cielo. All'interno della chiesa si raccolgono i fedeli: ma anche qui lo spirito è chiaro e lieve: spazio bianco e verde, muri traforati, un disegno pontiano continuo cui appartengono anche i due angelici affreschi, e non c'è altro. Né altre decorazioni, né interventi altrui.
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