Per entrare nella mostra si deve percorre un corridoio bianco con una luce blu, come se si passasse in un'altra dimensione. Si arriva in un'ampia sala: sulla parete c'è un'enorme mappa dei fondali oceanici - realizzata con il contributo della geologa da Marie Tharp e pubblicata da National Geographic -, mentre, dall'altra altra parte della stanza, c'è una riproduzione in scala ridotta del globo terreste, privato di una fetta profonda, come se fosse una torta tagliata, dentro al quale si muove il magma del nucleo terrestre. Questo - e molto altro - è la mostra interattiva Il pianeti dei cambiamenti, inserita all'interno del Festival della scienza. L'obiettivo è "ripercorrere la storia della formulazione scientifica della teoria delle placche a partire dai cartografi del '600", spiega Spina Cianetti, ricercatrice dell'Ingv. Un viaggio dentro e fuori il nostro pianeta, alla scoperta di un lato nascosto della divulgazione scientifica: il ruolo delle donne. . .di Gianluca Durno
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