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4 milioni di pazienti solo in Italia, 4° causa di morte al mondo, circa 8- 9% della popolazione, sono solo alcuni dei numeri della BPCO, broncopneumopatia cronico ostruttiva, patologia complessa ed eterogenea che riduce progressivamente la funzionalità respiratoria.
Lo conoscenze sulla patogenesi, cioè i meccanismi e gli eventi attraverso cui si sviluppa la BPCO, consentono oggi di poter ottimizzare la terapia in base ai vari sottotipi di malattia e alla condizione clinica del paziente, avendo come obiettivo non solo migliorare la sintomatologia ma anche ridurre una fra le complicanze più temibile, le riacutizzazioni.
Nuovi dati incoraggianti in tal senso vengono dalla pubblicazione dello studio IMPACT che ha indagato il beneficio dell’utilizzo della cosiddetta triplice terapia per uno specifico sottogruppo di pazienti, e che ha dimostrato di ridurre del 34% le ospedalizzazioni a causa delle riacutizzazioni e del 28% la mortalità.
Ne abbiamo parlato con il Prof. Giacomo Pelaia direttore della Clinica Pneumologica Universitaria e della Scuola di Specializzazione in Malattie dell’Apparato Respiratorio dell’Università degli Studi di Catanzaro a cui abbiamo chiesto fra l'altro:
inquadramento della BPCO, incidenza, fattori di rischio, come si arriva ad una diagnosi
riacutizzazioni, fenomeno che colpisce circa il 30% dei pazienti, che rischi comportano? Quali danni legati alle riacutizzazioni?
Terapia: Valutazione del paziente e Obiettivi
Triplice terapia: cosa è, per chi?
Risultati studio IMPACT
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