OPERAZIONE "GREEN GOLD"
Nelle prime ore della mattina del 30 novembre 2017, tra i comuni di Polistena, Cittanova, Cinquefrondi, Locri e Gioiosa Ionica, i militari del Gruppo Carabinieri di Gioia Tauro, in collaborazione con personale del Gruppo Carabinieri di Locri, dello Squadrone Eliportato "Cacciatori" Calabria e da unità cinofile, hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 9 soggetti, di cui due agli arresti domiciliari e le altre in carcere - emesse dal G.I.P. presso il Tribunale di Palmi su richiesta della locale Procura - poiché ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapina, furto, ricettazione e altri delitti in materia di armi e di stupefacenti.
Gli indagati sono:
1. BORGESE Velio, cl. 1984, di Polistena;
2. COMMISSO Luigi, cl. 1979, di Gioiosa Ionica;
3. DE DOMENICO Francesco, cl. 1987, di Locri;
4. DE LUCA Simone, cl. 1992, di Gioiosa Ionica;
5. FERRAZZO Raffaele, cl. 1987, di Cinquefrondi;
6. LAVERSA Romina, cl. 1983, di Rizziconi;
7. TARZIA Angelo, cla. 1981, di Cittanova;
8. TAVERNESE Carmelo, cl. 1982, di Polistena;
9. TAVERNESE Lorena, cl. 1988, di Polistena.
I 7 destinatari del provvedimento cautelare in carcere sono tutti trentenni originari della zona, gran parte dei quali con precedenti di polizia, anche specifici, i quali si avvalevano di due donne, sorella e fidanzata di altri due indagati, a loro volta colpite dalla misura cautelare agli arresti domiciliari.
L'operazione conclude un'articolata attività investigativa svolta dalla Compagnia Carabinieri di Taurianova, attraverso attività tecnica e servizi di osservazione e pedinamento, e originata da una rapina a mano armata ai danni di una gioielleria di Taurianova nel settembre 2016, quando 6 uomini fecero irruzione, armati, e riuscirono ad asportare monili in oro e preziosi per un valore di 45.000 euro.
La banda di rapinatori, ora disarticolata dai Carabinieri, si è resa responsabile, fino all'aprile 2017, di numerose altre rapine ad esercizi commerciali, colpendo prevalentemente i territori di Polistena, Cittanova, Taurianova, Cinquefrondi e San Giorgio Morgeto, riuscendo ad asportare, tra denaro contante e preziosi, circa 500.000 euro di refurtiva. Gli esercizi colpiti sono stati 5 gioiellerie, 1 negozio di abbigliamento, 1 negozio di giocattoli e 1 ristorante.
L'organizzazione aveva un capo riconosciuto, Borgese Velio cl. 1984 di Polistena, che dava costantemente indicazioni ai sodali, coordinava le operazioni, forniva i mezzi necessari e concorreva nella commissione dei delitti in materia di stupefacenti. Anche gli altri partecipi all'associazione avevano precisi ruoli: chi guidava le auto, chi fungeva da vedetta, chi eseguiva materialmente la rapina, chi si occupava dei sopralluoghi.
Gli investigatori hanno anche ricostruito il modus operandi dei criminali: gli stessi si preoccupavano di asportare preventivamente auto o targhe, al fine di commettere i delitti in maggiore sicurezza - sette gli episodi contestati di furto di auto e targhe di copertura – raggiungevano a bordo di vari mezzi gli obbiettivi, sui quali erano stati effettuati accurati sopralluoghi, e 2/3 rapinatori penetravano nell'esercizio, armati di pistola e, a volte, anche non travisati per consumare la rapina, mentre gli altri rimanevano all'esterno con la funzione di "pali"; la fuga infine era organizzata con almeno due macchine, una delle quali impiegata quale staffetta.
Fondamentale era, altresì, la diversificazione dell'impiego delle due donne nell'ambito delle attività criminali poste in essere dal sodalizio:
- nel corso dei sopralluoghi: le stesse entravano nelle gioiellerie, accompagnate da uno degli altri appartenenti all'associazione, fingendo l'interessamento all'acquisto delle merce al fine di ispezionare l'obbiettivo;
- quali "vedette": durante la rapina al Ristorante di San Giorgio Morgeto, hanno svolto il ruolo di vedetta consumando una cena di "coppia", segnalando poi ai compagni l'assenza di altri clienti nel locale;
Ещё видео!