Il servizio di Angelo Ruoppolo ( [ Ссылка ] ) Teleacras Agrigento del 25 luglio 2016.
Droga a Porto Empedocle. Accolto parzialmente il ricorso della Procura di Agrigento. La Polizia notifica 13 misure cautelari disposte dal Riesame. Gli indagati in Cassazione.
Ecco il testo :
A Porto Empedocle si è scatenato un braccio di ferro tra investigatori e magistrati inquirenti, da una parte, e giudice giudicante dall’altra parte. I poliziotti del commissariato “Frontiera”, capitanati dal vice Questore, Cesare Castelli, dunque gli investigatori, dal 2014 hanno imbastito e alimentato l’ inchiesta antidroga cosiddetta “Supermarket”. Le indagini sono state coordinate dalla Procura, dunque i magistrati inquirenti, che poi, a conclusione del lavoro, hanno chiesto al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento la firma su 29 ordinanze cautelari. Il giudice per le indagini preliminari, dunque il giudice giudicante, Alfonso Malato, il 31 maggio scorso ha risposto no alla richiesta della sostituto procuratore, Antonella Pandolfi, della custodia cautelare in carcere per 19 indagati e dell’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria per altri 10. E perché ? Perché secondo il giudice Malato, a distanza di due anni dal compimento dei presunti reati contestati, non sussiste più il pericolo di reiterazione del reato e quindi non ricorre la necessità della misura cautelare. 1 a 0 per il giudice giudicante e palla al centro. La Polizia empedoclina e la Procura agrigentina contrattaccano e i magistrati ricorrono al Tribunale del Riesame, dunque il giudice giudicante di secondo grado, contro il no del giudice per le indagini preliminari. E il Tribunale del Riesame ha accolto il ricorso parzialmente rispondendo sì solo a 13 misure cautelari che, di conseguenza, sono state notificate ai 13 empedoclini indagati. Attenzione però, non si tratta di misure immediatamente esecutive, perché i 13 sono ancora in libertà e hanno facoltà di ricorrere al giudice giudicante di terzo grado, la Cassazione, contro la misura cautelare che gli si vuole imporre. E nel dettaglio si tratta di Andrea Amato, 47 anni, in carcere, e così anche suo figlio Rosario Amato, 28 anni. Invece obbligo di dimora a Porto Empedocle per un altro figlio di Andrea, Emanuele Amato, 21 anni. Poi obbligo di dimora per Giuseppe Baio, 38 anni, per Antonio Sorce, 21 anni, per Federico Alaimo, 31 anni, e per Alfonso Alongi, 32 anni. Poi obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria per Luigi Pulsiano, 22 anni, e per Antonio Sacco, 21 anni. E poi arresti domiciliari per Stefano Filippazzo, 43 anni.
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