CENTRO STUDI ARTE SACRA
Visita del 27 novembre 2024
Paolo arch. prof. Gioffreda
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Chiesa di Sant'Andrea al Quirinale - Bernini
L'insolita complessità della pianta ovale del S. Andrea al Quirinale del Bernini è il risultato di una serie di variazioni fondate sul tradizionale metodo geometrico rinascimentale.
lo sviluppo del progetto viene tracciato dai suoi inizi serliani iniziali fino alla sua risoluzione innovativa finale.
L'analisi dei disegni, in combinazione con i documenti storici, conferma l'uso da parte di Bernini di procedimenti geometrici conservativi e rivela le ragioni del suo successivo allontanamento dalla pratica più rigorosa, che lo porterà alla fase barocca matura.
La manipolazione della geometria, della proporzione e della dimensione è nata non solo dalla preoccupazione di Bernini per la chiarezza concettuale e l'ortodossia teorica, ma anche dal desiderio di utilizzare la geometria a sostegno dell'organizzazione spaziale. La geometria del progetto finale illumina e sottolinea l'essenziale semplicità degli interni e ci permette di comprendere meglio le intenzioni di Bernini per l'esperienza visiva dello spettatore.
L'architettura religiosa italiana del tardo Cinquecento è segnata da un'interpretazione innovativa del canone della pianta centrale, che genera un nuovo tipo di chiesa barocca: lo spazio centrale allungato.
La geometria della figura ovale combina con grazia il concetto teorico di centralità cosmica e le necessità pragmatiche della linearità liturgica.
Tuttavia, solleva una serie di problemi di progettazione per i quali gli architetti hanno escogitato soluzioni varie e inventive. Il confronto tra le varie chiese risalenti a non più tardi della fine del Seicento, evidenzia la diversità di tutti i progetti.
Sebbene ogni chiesa sia unica nella sua disposizione, design, caratteristiche e decorazioni, tutte le chiese ovali propongono sfide simili al loro progettista, le più importanti delle quali sono la scelta del motivo geometrico, della cupola e della facciata.
La facciata del Bernini è stata progettata abbastanza tardi nel processo di costruzione, infatti il portico semicircolare non era affatto innovativo e avrebbe potuto uscire direttamente dall'album di Michelangelo.
Il piano del pentagono del Bernini aveva molto a che fare con il fatto che i gesuiti avevano chiesto cinque altari nella chiesa e questi altari possono essere chiaramente visti nel suo piano per la chiesa ovale.
Un discorso visivo è un discorso silenzioso che paradossalmente può essere più eloquente della parole, se "ascolti" attentamente.
Un discorso visivo che deve essere illuminato visivamente, senza l'intervento della parola scritta, nonostante che possa chiarire le cose che il disegno non specifica.
Il disegno va ascoltato.
Meglio quindi che si facciano modelli non già rifiniti impeccabilmente, forbiti e lucenti, ma nudi e schietti, sì da mettere in luce l'acutezza della concezione, non l'accuratezza dell'esecuzione.
Bernini riduce progressivamente lo spazio di accesso per accentuare l'effetto di espansione quando si contempla lo spazio centrale, illuminato dalle dieci finestre della cupola.
Una cupola che fino a questo momento Bernini ha nascosto dietro un perimetro verticale, costringendo così la sorpresa.
La luce e lo spazio dilatato della sala ovale: una luce che sembra come "rivelazione", in un'esperienza di chiaro carattere mistico.
Evidente è estrazione dell'interno dell'altare centrale del Sant'Andrea morente sulla sua croce ma che esce con lo sguardo nel contemplare la sua stessa figura scultorea che sale in gloria, nell'incensazione del santo medesimo attraverso il frontone.
A quanto pare l'ascensione è fatta dietro il frontone spaccato, da l'altare, e la luce che illumina l'altare sembra provenire dalla cupola, attraverso della fessura che la frattura del frontone si apre su di esso.
Con l'aiuto di pittura e scultura, Bernini così specificato un contenuto mistico che potrebbe essere ambiguo nel primo progetto e ha fatto capire che tutta la chiesa berniniana infatti è in funzione del Dramma Doppio (Martirio e Ascensione).
