La tragedia di Ischia riporta drammaticamente in primo piano la questione del rischio idrogeologico e come queste tragedie possano e debbano essere evitate. Le aree a rischio sono mappate e ben si conoscono. E allora?
𝗟𝗮 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗮, 𝗱𝗶 𝗾𝘂𝗮𝗹𝘀𝗶𝗮𝘀𝗶 𝗰𝗼𝗹𝗼𝗿𝗲, 𝗱𝗲𝘃𝗲 𝗶𝗻𝘃𝗲𝘀𝘁𝗶𝗿𝗲 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗿𝗶𝘀𝗼𝗿𝘀𝗲 𝗻𝗲𝗹 𝗱𝗶𝘀𝘀𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗶𝗱𝗿𝗼𝗴𝗲𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗰𝗼 𝘀𝗼𝗽𝗿𝗮𝘁𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗾𝘂𝗮𝗻𝘁𝗼 𝗿𝗶𝗴𝘂𝗮𝗿𝗱𝗮 𝗹’𝗮𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗹𝗲𝗴𝗮𝘁𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗲𝘃𝗲𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲.
Bisogna investire con convinzione nella prevenzione.
𝗔𝗱 𝗲𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼, 𝗰𝗼𝗻 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗶𝗱𝗶 𝘁𝗲𝗿𝗿𝗶𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮𝗹𝗶 𝗲 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗶 𝗱𝗶 𝗺𝗼𝗻𝗶𝘁𝗼𝗿𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗶𝗻𝘂𝗶 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗮𝗿𝗲𝗲 𝗮 𝗿𝗶𝘀𝗰𝗵𝗶𝗼 𝗺𝗲𝘁𝘁𝗲𝗻𝗱𝗼 𝗶𝗻𝘀𝗶𝗲𝗺𝗲 𝘀𝗾𝘂𝗮𝗱𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝗴𝗲𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶 𝗲𝗱 𝗶𝗻𝗴𝗲𝗴𝗻𝗲𝗿𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗲𝗿𝗶𝗼𝗱𝗶𝗰𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝘃𝗮𝗹𝘂𝘁𝗶𝗻𝗼 𝗹𝗼 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗶𝘁𝘂𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲.
E poi la politica non deve aver paura delle scelte.
Nel senso di prevenzione e tutela del rischio idrogeologico, l’Unità di missione funzionava perfettamente.
È stata smantellata. Noi tecnici non ce ne facciamo una ragione.
Ma non solo la politica.
Costruire edifici in aree a rischio abusivamente non è soltanto un mancato rispetto della legge ma significa mettere a repentaglio la propria vita e quella di altri che vi abitano.
Una frana che avviene in una zona a rischio idrogeologico ma senza costruzioni non produce danni.
𝗡𝗮𝘁𝘂𝗿𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗶𝗻 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗰𝗮𝘀𝗼 𝗹𝗮 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗽𝘂𝗼̀ 𝗳𝗮𝗿𝗲 𝗱𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗲𝗻𝗼𝗿𝗺𝗶.
𝗖𝗼𝗺𝗲 𝗰𝗼𝗻𝗱𝗼𝗻𝗮𝗿𝗲 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗶 𝗮𝗯𝘂𝘀𝗶. 𝗖𝗵𝗲 𝘀𝗼𝗹𝗹𝗲𝘃𝗮, 𝗳𝗼𝗿𝘀𝗲, 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗶𝗹𝗹𝗲𝗴𝗮𝗹𝗶𝘁𝗮̀ 𝗺𝗮 𝗰𝗲𝗿𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗱𝗮𝗹 𝗿𝗶𝘀𝗰𝗵𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝘃𝗶𝘁𝗮.
𝗖𝗼𝗺𝗲 𝗜𝘀𝗰𝗵𝗶𝗮 𝗱𝗶𝗺𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮.
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