Maggio 1974. Piazza della Loggia, Brescia. Ivan, 22 anni, è un operaio metalmeccanico iscritto alla Fiom e la mattina del 28 maggio è in piazza con molti dei suoi compagni. La manifestazione - indetta dai sindacati Cgil, Cisl e Uil e dal Comitato Antifascista della città - è contro il terrorismo nero, che, nei primi mesi dell’anno, ha messo a segno una serie di attentati nella zona.
Manlio Milani è con Livia Bottardi, sua moglie. Livia è un’insegnante che aveva scelto di scioperare con i suoi compagni.
Alle 10:12 il cuore di Brescia è coperto di bandiere. La pioggia picchietta gli ombrelli assiepati davanti alla torretta dell’Orologio. Ivan non immaginerebbe mai che la sua esistenza di lì a poco sarebbe cambiata per sempre.
A qualche metro, un cestino dell’immondizia prende fuoco: un chilogrammo di esplosivo è nascosto tra i rifiuti. Un boato lancinante scuote le fondamenta rinascimentali della piazza. Il furore della bomba travolge la manifestazione, uccidendo otto persone e ferendone centodue. Tra le vittime, c’è Livia, a pochi metri dal cassonetto.
“L’odore di carne bruciata” è il ricordo che Ivan porta ancora con sé. La strage è un duro colpo allo Stato e alla democrazia. Un attacco alle libertà repubblicane e alle forze politico-sociali che le difendono. Il 1974 è un anno di rivolgimenti politici. La strategia della tensione si fa spazio attraverso i corpi escoriati dal tritolo: l'eversione di destra è saldata agli apparati deviati dello Stato. Con il terrore, intendono far precipitare il Paese nel caos.
Quattro decadi: il tempo impiegato per illuminare il cono d'ombra dello Stato italiano e trovare una verità giudiziaria sulla bomba di Piazza della Loggia. A commettere la strage sono esponenti dell'organizzazione neofascista Ordine Nuovo. Depistaggi, assassinii, sabotaggi e fughe all'estero costelleranno l'iter processuale che, nel 2014, vedrà la fine tra le lacrime di gioia dei parenti delle vittime.
Questa testimonianza fa parte dell'archivio multimediale dello Spi-Cgil “Ruvide: storie di lotte e lavoro”, realizzato dal Centro di giornalismo permanente (Cgp). Un progetto sull'epopea del movimento operaio, tra gli anni '50 e gli anni '80.
Ещё видео!