(MIANEWS) Milano, 27 SETTEMBRE 2021 - "Bisogna superare la gestione fallimentare di Aler: dopo le amministrative Comune e Regione dovranno sedersi allo stesso tavolo e trovare una soluzione per la gestione del patrimonio di edilizia pubblica della città. Oltra a ciò bisogna sviluppare in social housing; l'obiettivo sono 10mila nuovi alloggi a disposizione entro il 2026". A dirlo è la segretaria metropolitana del Pd Silvia Roggiani che oggi, assieme ai capilista del PD per il Comune Pierfrancesco Maran e Arianna Censi, al segretario regionale Vinicio Peluffo e al senatore Franco Mirabelli, ha tenuto una conferenza stampa per illustrare le proposte del partito sul tema dell’abitare a Milano. Oltre al superamento della gestione di Aler e lo sviluppo dell'edilizia in housing sociale, si deve incentivare la stipula di contratti di locazione a canone concordato. Per i democratici, "tra le prime azioni della nuova Giunta Sala ci sarà l’apertura di un tavolo di confronto con Regione Lombardia per cambiare la pessima gestione delle case Aler individuando una formula idonea per gestire al meglio i circa 65mila appartamenti popolari. L'eventuale integrazione dovrà avere come necessaria premessa un massivo intervento straordinario sul patrimonio attuale, attingendo, e gestendo al meglio anche grazie alle dimensioni raggiunte, le risorse dal PNRR nonché ottimizzando un parallelo ricorso agli strumenti eco-bonus, potenzialmente 3 miliardi di investimento complessivo. A ciò dovrà essere affiancata un’ottimale capacità di progettazione, controllo degli interventi in termini di tempi e qualità e, infine, tutela del patrimonio a maggior ragione una volta che siano stati realizzati i suddetti interventi straordinari. La suddetta tutela/manutenzione "ordinaria" potrà essere realizzata attraverso il combinato disposto di ricorso ad operatori esterni specialistici e di rafforzamento della struttura interna per rispondere al meglio e velocemente alle richieste degli inquilini. L’integrazione tra case popolari e social housing è fondamentale per garantire una struttura dell’iniziativa sostenibile nel lungo periodo e in grado di garantire anche un percorso alle famiglie ospitate nelle abitazioni popolari. Questo nuovo mix può consentire di tornare a incrementare anche la quantità di case popolari, ferma da anni data la difficoltà attuale di stanziare risorse sufficienti alla manutenzione che ne scoraggiano l’incremento. Il nuovo modello di gestione delle case popolari si può integrare con il social housing per garantire un quadro di manutenzione buona degli edifici a lungo termine e lo sviluppo di significativi progetti di ripensamento dei quartieri popolari non solo in termini abitativi ma di servizi e di spazio pubblico. Il social housing è una edilizia privata a forte contenuto sociale, il PGT ha previsto che negli interventi privati di medio/grandi dimensioni il 40% del residenziale sia in social housing, metà in vendita e metà in affitto, può e deve essere la modalità principale di sviluppo anche delle aree pubbliche per offrire una risposta abitativa a chi non ha le caratteristiche economiche per accedere alle case popolari. A Milano operano già operatori seri e il Comune di Milano ha intenzione di passare, sul tema del social housing, da semplice pianificatore ad attore attivo nell’accelerare i processi di crescita di questo settore, in sinergia con le altre istituzioni. In particolare, è fondamentale un coordinamento in ambito metropolitano delle politiche dell’abitare, una delle tematiche su cui ricostruire la Città Metropolitana coerente anche con i grandi investimenti per allungare le metropolitane fuori dal Comune di Milano. In questo quadro va potenziata l’agenzia 'Milano Abitare' che in questo mandato ha superato i 1000 alloggi con canone concordato. Nel mandato 2021 – 2026 vanno realizzati 10mila nuovi appartamenti in social housing. È un incremento significativo e coerente con il trend che ha visto 1000 alloggi nuovi tra il 2011 e il 2016, 3mila realizzati tra il 2016 ed il 2021. Si basa infatti su una pianificazione che ha fissato il social housing come obiettivo strategico. Attualmente son già previsti 8mila alloggi, dagli scali all’ex Macello, ai piani di Reinventing cities a Crescenzago, caserma Mameli, Trotto. A inizio mandato è necessario attivare rapidamente nuovi progetti per raggiungere l’obiettivo di 10mila nuovi appartamenti a prezzi convenzionati. Un tetto massimo del costo dell'affitto per i progetti futuri in social housing. È fondamentale definire anche un tetto massimo del valore del social housing in affitto. Come suggerito anche in questi giorni dal CCL ci sono tutte le condizioni di sostenibilità per indicare un tetto di massimo di 100 euro al metro quadro annuo di affitto", concludo i dem.
Ещё видео!