La puntata di oggi affonda ancora una volta il nostro racconto nel patrimonio culturale di Foggia e dei suoi dintorni, ma ha un valore doppio e molto particolare, perché tratteremo di elementi e processi storici che vedono nella nostra città la capitale indiscussa, il plurisecolare punto di riferimento geografico, economico e amministrativo. Una puntata ancora più bella perché, diversamente dalle precedenti, immersa in gran parte nella magnificenza della natura dei paesaggi unici al mondo del nostro territorio. Oggi cammineremo - seguendo le antiche mappe e accompagnati dal nostro esperto di puntata, Michele Pesante - alla scoperta dei tratturi, sulle rotte non solo storiche, ma anche contemporanee, della transumanza. Sentieri che testimoniano l'esistenza di una civiltà, quella rurale, oggi quasi del tutto scomparsa ma che possono rappresentare il futuro e l'economia di un territorio, che, però, evidentemente, come vedremo, ancora non riesce a coglierne le grandi opportunità in termini di una nuova filiera turistica economica e culturale. Strade che si intrecciano con i cammini dei popoli e con alcuni dei più importanti sistemi viari tracciati dagli uomini, dai loro santi e dalle loro guerre nel corso dei secoli. E dai pastori, da sempre alle prese con un'attività che risale alla notte dei tempi: il grande viaggio con enormi moli di armenti inseguendo i ritmi delle stagioni. Questo racconto si snoderà verso Manfredonia e San Giovanni Rotondo attraverso il tracciato Foggia-Campolato e toccherà diverse tappe come le antiche locazioni del Candelaro e delle Cave (nei pressi di Masseria Signoritto e della fattoria di Michele Turco), attraverso i possedimenti di un antica e ricca famiglia dell'aristocrazia foggiana dell'epoca, gli Angeloni, commercianti di lana. Un racconto che non può, però, non iniziare da Foggia e da uno dei suoi monumenti più belli e rappresentativi, l'Epitaffio, per poi percorrere le tracce di un sogno che alberga su questi sentieri: quello di Michele Pesante (che oltre ad essere dirigente in pensione dell'Ufficio regionale Tratturi, è anche un appassionato camminatore e come lui stesso si definisce "apprendista pastore"), e cioè "unire" i Monti Dauni al Gargano passando per Foggia. Un progetto presentato con successo alla Bit di Milano che potrebbe ridare al capoluogo dauno la centralità che merita, proprio attraverso un tracciato che rilanci l'economia sul nostro territorio e regali esperienze uniche a contatto con la natura attraverso il turismo lento e tanto di moda negli ultimi anni.
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