Roma, (askanews) - Non un referendum solo per dire No alla riforma costituzionale ma un referendum pro o contro il governo Renzi. Si è presentato così il Comitato per il No costituito dal centrodestra unito: Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia. I capigruppo di Camera e Senato dei tre partiti, Paolo Romani, Renato Brunetta, Fabio Rampelli, Gianmarco Centinaio e Massimiliano Fedriga, hanno spiegato le loro ragioni del no al ddl Boschi a Palazzo Madama, sostenuti dalle argomentazioni giuridiche e costituzionali del presidente emerito della Consulta Annibale Marini.
Paolo Romani:
"Renzi ha voluto trasformare un referendum sui contenuti della riforma costituzionale in un referendum su se stesso".
"Invece di fare una lunga campagna referendaria sui contenuti probabilmente tutto questo si trasforma in una campagna politica sull'operato del governo Renzi".
Brunetta ha fatto sue le argomentazioni del giurista Marini secondo cui questo Parlamento è stato giudicato illegittimo dalla Corte Costituzionale che ha dichiarato incostituzionale il premio di maggioranza.
"Questo Parlamento non poteva cambiare 50 articoli della Costituzione semplicemente perché illegittimo, come dichiarato dalla Corte Costituzionale, poi il resto viene da solo...".
"Io direi un bel no, per mandare a casa Renzi e per ripristinare la democrazia nel nostro Paese".
Oltre a quello del centrodestra, sono stati presentati altri due comitati per il no al referendum, quello di sinistra e quello dei popolari.
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