"Una cosa sola" insegna come come definire le priorità e ottenere risultati eccezionali. Gli autori, Gary Keller e Jay Pasan, affrontano un tema molto attuale, il successo, e rispondono a una domanda interessante " se abbiamo tutti a disposizione 24 ore, perché alcuni raggiungono risultati superiori ad altri?".
Lo vediamo nei 3 punti che ritengo più importanti di questo libro:
1) Il successo si ottiene per sottrazione.
L’approccio che dovremmo adottare è sintetizzabile in una parola: “riduci”. Proprio come suggerisce la frase “dove metti l'attenzione, lì ottieni risultati”, il successo è costante laddove anche la tua concentrazione lo è, la strada più semplice e efficace da intraprendere è fare una sola cosa e farla bene.
2) Fatti la domanda cruciale.
“Qual è l'unica cosa da fare che rende il resto più facile o superfluo?”: questa domanda ci costringe a trovare una prima singola azione da cui partire.
3) Unisci proposito, priorità e produttività.
Bisogna immaginare queste 3 parti come costituenti di un iceberg. Alla sua base troviamo il proposito, il nostro scopo che fissa le priorità. Il 2° livello dell’iceberg sono le azioni a cui diamo priorità. Infine, c'è la produttività, la parte visibile dell’iceberg, ovvero la quantità di impegno.
Le persone di successo creano un collegamento coerente fra queste 3 componenti.
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"Cari amici oggi vi parlo del libro "Una cosa sola", eccolo qua. Il segreto, nella vita, è scegliere una cosa sola su cui concentrarsi per ottenere dei risultati eccezionali, Gary Keller, Jay Papasan. L'ho apprezzato perché affronta un tema che oggi secondo me è molto, molto attuale. Ovvero, il fatto che la maggior parte delle persone ambisce ad avere successo nella vita, senza però avere le idee chiare su che cosa ti permette poi nel concreto di raggiungerlo. Lo vediamo nei tre punti che mi sono rimasti dalla lettura di questo libro. Il primo è sintetizzabile nel fatto che il successo si ottiene per sottrazione. Quando ci accorgiamo di non riuscire a stare dietro a tutte, a tutti questi appuntamenti, a tutte queste scadenze, ecco che allora cala il nostro livello di attenzione e con questo soprattutto calano le nostre ambizioni, le nostre aspettative e quindi la nostra capacità di stare dietro a grandi sogni. E quindi iniziamo a interpretare il successo come un qualche cosa, un fenomeno, troppo complesso per essere raggiunto. E quindi iniziamo a ridimensionare la nostra vita senza accorgerci che spesso c'è una strada più semplice e diretta per riuscire ad avere ciò che vogliamo. Ovvero, fare una cosa sola ma farla bene, e questo è il mantra che gli autori ripetono, in maniera quasi ossessivo-compulsiva, lungo tutto il volume. Ecco che, allora, ragionare per sottrazione significa proprio questo: significa partire da una prima singola azione e eliminare tutto il resto, tutte quelle attività, obiettivi, che pure sono piacevoli da un certo punto di vista, tuttavia ci distraggono dalla nostra mission principale. Lo vediamo - secondo punto di questo video - con la domanda cruciale che Gary Keller ci suggerisce di porci, ovvero: qual è la sola e unica cosa che, se la faccio e la faccio bene, allora tutto il resto diventa più semplice? Ecco, questa domanda ci costringe a trovare una prima, singola e unica azione, e a concentrarci soltanto su quella finché non l'abbiamo portata a termine. Bene, ultimo punto è quello di collegare il proposito, la priorità e la produttività al concetto di "una cosa sola". Le priorità rappresentano l'insieme delle azioni che pianifichiamo e a cui appunto diamo priorità per raggiungere il nostro scopo. E, infine, abbiamo la parte visibile dell'iceberg che è la produttività, ovvero quello che facciamo. E questa cosa ci ricorda che non è sufficiente essere molto impegnati, essere molto produttivi, per avere successo. Al contrario, dobbiamo costantemente domandarci perché stiamo facendo quello che stiamo facendo. Cioè, rimandarci alla base, alle radici di questo iceberg, restando consapevoli del fatto che essere produttivi significa ottenere il meglio di ciò che facciamo, quando ciò che facciamo conta. Ecco, le persone di successo non ambiscono alla cima dell'iceberg, alla cosiddetta produttività, senza prima aver creato un profondo collegamento tra ciò che sorregge la cima dell'iceberg. Ed è proprio questo che dovremmo cercare di fare anche noi mentre raggiungiamo i nostri obiettivi. Bene, amici, allora, una cosa sola, lettura assolutamente indispensabile per tutti gli appassionati di pianificazione, di goal setting.
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