Una delegazione di iraniane musulmane e una di italiane cattoliche si sono confrontate sulla loro esperienza di essere donne. Il 18 febbraio, l'Azione cattolica e il Coordinamento Teologhe Italiane, con il patrocinato dall'Ambasciata dellIran presso la Santa Sede, hanno ospitato un incontro al quale hanno preso parte una teologa musulmana e una rappresentante del Governo. Hanno insistito molto sulla fede cattolica delle donne che componevano la delegazione italiana perché possiamo trovare diversi punti in comune, specialmente tra i valori morali.Il primo obiettivo è dialogare, conoscersi e rispettarsi reciprocamente, che non è un fatto secondario. Ma anche ascoltarsi, perché talvolta abbiamo anche noi delle idee stereotipate secondo cui tutto ciò che viene dall'Iran è radicale e fondamentalista.La teologa Fariba Allasvand ha spiegato che nell'Islam le donne hanno diverse dimensioni: possono essere innanzitutto buone mogli, madre amorevoli ed avere anche un ruolo di educatrici. Tahere Nazari, direttrice generale del Ministero affari esteri dellIran per le questioni internazionali sui diritti delle donne, dei giovani e della famiglia, ha aggiunto che combinare i ruoli sociali con quelli domestici è stata la più grande sfida delle donne iraniane negli ultimi 30 anni. La delegazione ha descritto come positivi i rapporti islamo-cristiani nel paese, sottolineando le collaborazioni con le congregazioni religiose cattoliche. Allasvand e Nazari sono state inoltre invitate alla Pontificia Università Gregoriana di Roma.
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