La donna nell'antica Roma godeva di un prestigio sociale e di libertà oggi sconosciute. Vita che Nasce ne ha parlato con la ginecologa Alessandra Graziottin che, in occasione del Convegno della Società italiana di Andrologia dello scorso novembre, ha realizzato un excursus proprio sul mondo femminile al tempo dei Cesari.
«La storia di Roma copre dodici secoli -- spiega la Graziottin -- all'inizio si è avuta una figura di donna molto conservatrice, con la moglie che restava in casa ad occuparsi dei beni familiari. In un secondo periodo si è invece arrivati ad una condizione per cui la donna nel matrimonio "sine manu" era la titolare del patrimonio. In età imperiale, infine, la donna non solo godeva di una libertà straordinaria dal punto di vista sessuale ma, ad esempio nell'area campana, era anche imprenditrice, soprattutto nel settore tessile e dei materiali da costruzione». Tali e tanti particolari, prosegue la Graziottin, oggi sono del tutto dimenticati: i media non ne parlano e gli insegnanti se ne dimenticano: «Questa identità femminile a scuola è completamente trascurata e questo fa torto alla complessità del femminile. Basti ricordare -- prosegue Graziottin -- che nell'epoca romana non esisteva un diritto di primogenitura e le figlie avevano le stesse possibilità ereditarie dei maschi. Tutti questi elementi dimostrano quanto fosse avanzata la società di allora rispetto a quanto accade oggi. Lo stesso adulterio era consentito, purché gestito con discrezione, mentre oggi vediamo donne lapidate per molto meno».
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