Charles Trenet, "LA MER"
LUCIO LUPOLI, tenore
Home Recording Studio (gennaio 2022)
Charles Trenet è stato in assoluto uno dei grandi “chansonnier” della musica popolare. Grazie a lui, la Francia ha resistito per decenni all’invasione della musica d’oltre Atlantico. Negli anni ‘40 è stato il padrone assoluto delle scene canore, e non solo in patria. Quando morì ottantottenne, nel 2001, si contarono più di mille canzoni scritte nella sua lunga carriera e, fra queste, molte composte per colleghi altrettanto illustri, come Maurice Chevalier o Yves Montand . Durante la guerra continuò la sua attività, passando da uno stile da musical e varietà a uno più intimista, più poetico, che si guadagnò l’ammirazione e la lode di Jean Cocteau. Nel 1943 “Que reste-t-il de nos amours” diventò la canzone d’amore più conosciuta in Francia, una specie di rifugio dello spirito negli anni crudeli dell’occupazione nazista. “Douce France” (1943) venne considerata dai suoi connazionali una valida alternativa alla “Marsigliese”. Tuttavia, la sua presenza attiva sulle scene parigine nel periodo dell’occupazione nazista ha sollevato accuse contro di lui e discussioni, ma Trenet è stato assolto dal pubblico, tanto che il suo ottantesimo compleanno è stato celebrato in una maratona canora di tre giorni, con la partecipazione di settanta cantanti che hanno interpretato più di duecento sue canzoni. Fu “La Mer” che nel 1946 decretò definitivamente il suo successo, aprendo un lungo periodo di concerti e apparizioni in tutti i canali mediatici, che cominciavano a diffondersi: nel cinema soprattutto, ma anche negli studi televisivi di tutta Europa. La canzone fu registrata quattromila volte. In inglese, per esempio, “Beyond the Sea”, fu cantata da interpreti dallo stile completamente diverso, come Bing Crosby e Stevie Wonder. Per anni è stata la colonna sonora di una trasmissione televisiva giapponese. Trenet condivide con il generale De Gaulle il soprannome di “Grand Charles”.
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