L’immobile di via Nearco 6 a Buccinasco, confiscato alla ‘ndrangheta e assegnato al Comune di Buccinasco, tornerà a vivere con un nuovo progetto sociale dedicato all’accoglienza dei cittadini ucraini in fuga dal proprio paese, su proposta della Prefettura di Milano che ha risposto all’appello del sindaco di Buccinasco Rino Pruiti e intende coinvolgere i Comuni del Piano di Zona del Corsichese e la Diaconia valdese.
Le istituzioni del territorio, quindi, si stringono attorno alla comunità di Buccinasco e, insieme, torneranno a utilizzare l’immobile confiscato. Dopo anni di attesa, lo scorso gennaio la quarta sezione civile del Tribunale ordinario di Milano, come è noto, si è pronunciata nella causa intentata dalla famiglia Papalia contro il Comune di Buccinasco sulla nota vicenda del cortile che affaccia esclusivamente sui locali assegnati all’Amministrazione comunale, ma non è incluso formalmente nella confisca. Secondo quanto stabilito dalla sentenza, alla famiglia Papalia è consentito l’uso del cortile e il Comune ha dovuto rimuovere l’inferriata che ne impediva l’accesso. In questo contesto – propone il Prefetto – l’immobile di via Nearco potrebbe essere utilizzato per l’accoglienza dei cittadini ucraini, mettendolo a disposizione del Comune di Cesano Boscone che, in qualità di capofila per l’Ambito territoriale del Corsichese, ha già sottoscritto con la Prefettura un accordo di collaborazione. In questo modo la gestione dell’immobile e delle esigenze dei cittadini ucraini verrebbe assicurata interamente dalla Diaconia Valdese, soggetto gestore individuato dal Comune capofila nel percorso di accoglienza, con l’esplicito incarico di assicurare il corretto utilizzo delle aree comuni e di relazionarsi con gli altri proprietari.
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