L'uso cristiano dell'Antico Testamento (6)
Oratore: Prof. David Willoughby Gooding (Belfast, Irlanda del Nord)
Interprete: Bernardo Oxenham (Roma - Canada)
Mercoledì, 25 dicembre 1991 – ore 17:45
Sesta Sessione: Tavola Rotonda: Domande & Risposte (1)
Seminario di Studi Biblici svoltosi presso
Hotel Alba del Gargano - Mattinata (Italia)
dal 24 al 26 dicembre 1991
Schema generale degli studi:
01 Introduzione al tema
02 I modi diversi in cui il Nuovo Testamento si serve dell’A.T. (1)
03 La storia del sacrificio di Abrahamo (Isacco)
04 Tipo e Prototipo. L’uso cristiano dell’Antico Testamento
05 I modi diversi in cui il Nuovo Testamento si serve dell’A.T. (2)
06 Domande & Risposte (I)
07 Alcuni aspetti del Tabernacolo antico
08 Come interpretare un libro dell’A.T. (Giosuè)
09 Domande & Risposte (II)
10 Riflessioni finali
Prof. David Willoughby Gooding (16/09/1925 – 30/08/2019)
È stato professore di Antico Testamento e di lingue classiche alla Queen’s University di Belfast (Irlanda del Nord), ed una delle prime autorità del mondo nella versione greca della Bibbia. È ben conosciuto in molte nazioni per le sue conferenze espositive sulle Scritture. Membro delle Assemblee de “i fratelli”. Ha visitato l’Italia in varie occasioni. Il suo ministero è molto apprezzato dagli studenti universitari. Da 200 a 300 normalmente avevano l'abitudine di riunirsi nell'Università in cui era professore, per pregare, studiare le Scritture e presentare l'Evangelo ai loro compagni.
NOTE SUL SEMINARIO DISTRIBUITE AI PARTECIPANTI:
I. Le persone impegnate nello studio della Bibbia si ritroveranno prima o poi a porsi delle domande sul:
a. Modo in cui il Nuovo Testamento interpreta ed applica l'A.T.;
b. Modo corretto ed appropriato di interpretare ed applicare l’A.T. oggi.
Ecco alcune domande tipiche che possono sorgere a questo proposito:
1. Come può Matteo (2:15) vedere nel fatto che il Signore fu portato in Egitto e poi fuori da esso un adempimento di Osea 11:1, mentre originariamente Osea 11:1 non era una profezia o una predizione ma semplicemente un riferimento alla storia passata?
2. Come può l'autore della lettera agli Ebrei (1:5) prendere una promessa dell'A.T. (2 Sam. 7:14) riferita originariamente a Salomone, e usarla come una prova per sostenere la sua affermazione che Gesù è il Figlio Unigenito di Dio?
3. Una profezia dell'A.T. può avere più di un adempimento? Malachia 4:5-6, ad esempio, è riferito a Giovanni il Battista? Oppure a qualche personaggio che deve ancora venire? Oppure ad entrambi?
4. Cos'è esattamente un «tipo»? E come si decide se un avvenimento o una persona o un'istituzione nell'A.T. sia un tipo o meno? Per esempio, l'uccisione di Golia per mano di Davide con la stessa spada di Golia è un «tipo» di Cristo che «con la morte ha distrutto colui che riteneva il potere della morte»? Oppure no?
5. Qual è la differenza fra un «tipo» e un «prototipo»?
6. Galati 4:24 giustifica il trattare le storie dell'A.T. come se fossero allegorie?
7. Giuda (v. 11) afferma che i falsi dottori del suo tempo erano colpevoli della stessa ribellione spirituale di Kore. Ma qual era esattamente il peccato di Kore? Era equivalente all'insubordinazione di un membro di una chiesa ai suoi anziani? Oppure a qualcos'altro? Come si può decidere?
8. Una storia veterotestamentaria può avere più di un significato? Giacomo (2:21-24) cita il sacrificio d'Isacco da parte di Abrahamo come un esempio di giustificazione tramite le opere. È legittimo, allora, vedere quest'episodio come un tipo del sacrificio di Cristo?
II. Per contribuire a chiarire questi quesiti, considereremo alcuni dei modi seguenti in cui il Nuovo Testamento fa uso dell'Antico.
1. Semplici citazioni e commenti, p.e. Lc 11:31-32.
2. Continuità e Discontinuità, p.e. Ebr 1:1-2; 8:13.
3. Comparazioni e Similitudini, p. e. Gv 3:14-15; 1 Pt 1:19; Lc 17:26.
4. Metafore, p.e. 1 Pt 1:13; Fil. 4:18.
5. Fatti antecedenti, p.e. Rom 4:1-3; Mat 12:3-4.
6. Analogie, p.e. Rom 4:19-25.
7. Adempimenti, p.e. Mat 21:1-9; 2:1-9; 2:15; 17:10-12.
8. Prototipi, p.e. Gal 3:19; 4:21-31.
9. Allusioni esplicite, p.e. Giuda 11; Apoc. 2:7.
10. Allusioni implicite, p.e. al libro dell'Esodo nel Vangelo di Giovanni.
11. Tipi, p.e. Ebr 8:5; 10:1; 7:3.
12. Brani citati a sostegno di quanto viene scritto dall'autore neotestamentario, p.e. Ebr 1:5; 10:5-10. 13. Molteplicità di significati, p.e. Mat 19:4-6; 1 Cor 11:7-9; Rom 5:14; Ef 5:29-32. Genesi 2:23-24 cfr. 19:3-6
2 livelli di significato per un testo:
La Parola di Dio non è solo ad una dimensione!
1) letterale; 2) prototipo.
Per informazioni: investigarelescritture@gmail.com
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