«Biagio Marin, un poeta di respiro europeo. Ma certamente influenzato dal rapporto con la sua terra, con Grado in particolare: d'altra parte città come Gorizia, Trieste, e il territorio che racchiudono sono da sempre un grande crocevia internazionale di culture, tradizioni, conflitti e soprattutto linguaggi». Parola del filosofo Massimo Cacciari, che di Biagio Marin custodisce un ricordo speciale legato agli incontri di fine anni Settanta, e alla confidenza a poco a poco acquisita con la "lingua" del grande autore gradese: «non semplicemente un dialetto, ma una rarefazione del linguaggio poetico». Proprio alla città di Marin e alla (ri)scoperta della sua straordinaria opera è dedicato il primo "Viaggio digitale" del format promosso da Fondazione Pordenonelegge insieme alla Regione Friuli Venezia Giulia e a PromoTurismoFVG: "Grado e l'azzurro vento di lontanìa di Biagio Marin" titola la breve ma intensa escursione nell'ambito del ciclo "Friuli Venezia Giulia terra di scrittori. Alla scoperta dei luoghi che li hanno ispirati". Un progetto concepito per itinerari sul campo ma dalla primavera 2020 convertito in piccole full immersion online: per conservare il gusto del viaggio anche nei mesi di sospensione pandemica.
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