Nel Parco degli Acquedotti oltre che ad esserci la presenza degli antichi e meravigliosi acquedotti romani ed in particolare quello Claudio e quello Felice ancora visibili, c'e la Villa delle Vignacce, purtroppo interrata, di cui si possono vedere soltando alcune parti appartenenti alle volte che emergono dal terreno e la cisterna.
Questa struttura è una grande villa con vasta tenuta agricola, munita di terme private, del suburbio romano del II secolo d.C. appartenuta a Quinto Servilio Pudente, un proprietario di fabriche di mattoni molto ricco. Ci troviamo esattamente durante il regno dell'Imperatore Adriano.
La curiosità di questa villa è rappresentata dalla tecnica utilizzata per la sua costruzione. Si tratta infatti della "tecnica delle pignatte". Le pignatte sono delle anfore di grandi dimensioni che venivano inserite nel calcestruzzo romano e servivano per risparmiare materiale e rendere più leggera e resistente la costruzione.
Questa tecnica di costruzione prese impulso nei successivi III e IV secolo.
Anche l'Imperatore Costantino il Grande fece costruire un mausoleo con questa tecnica lungo la via Casilina. Mausoleo poi utilizzato dalla madre Elena.
La gente che abita nei pressi del suddetto mausoleo chiama l'edificio "torre delle pignatte" e da qui il nome del quartiere di Torpignattara.
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