Opere di Gigi Borri
dal 21 dicembre 2024 al 15 gennaio 2025
Chaos Art Gallery Parma, vicolo al Leon d'Oro 8
Dalla presentazione di Eles Iotti
"La mostra non è una esperienza estetica, ma un percorso visivo di iniziazione sciamanica che porta a varcare i confini della realtà per incontrare la religione dei popoli nativi.
Le opere di Gigi Borri traducono in immagini questa iniziazione e aiutano a ritrovare il sentiero di una possibile riconciliazione dell’Uomo con sé stesso, con la Madre Terra e con le origini dell'Arte.
L'insegnamento sciamanico è la più antica modalità di rapporto con il sacro, un complesso di credenze, visioni e profezie di pratiche, di sogni, di non trasmissibile con il solo linguaggio verbale né in uno stato di coscienza ordinario.
Borri, dispiega un percorso di iniziazione attraverso un linguaggio figurale simbolico di forme e colori. Si tratta di un racconto in grado di comunicare con gli invisibili poteri di presenze superiori.
La mostra non è folklore, è rappresentazione del pensiero magico e simbolico dei popoli nativi quale intermediazione tra l'uomo e il soprannaturale. Borri non è esterno a ciò che narra, ma immerso da interlocutore in una surrealtà non conoscibile razionalmente con le categorie concettuali dell'occidente civilizzato. Il suo lavoro è uno stupefacente percorso che legge in profondità i territori della visione sciamanica.
Le opere di Borri sono eventi sincronici e diacronici, proiezioni e relazioni di reciprocità tra tutto ciò che è vivente, interlocuzioni cosmogoniche: riti, miti, cerimonie, tradizioni, credenze pratiche, visioni e profezie.
Presupposto necessario a questo coinvolgente incontro la disponibilità a vivere un' esperienza in dimensioni sconosciute nel rapporto di reciproca fiducia e soprattutto nel rispetto della diversità.
Visioni e descrizioni iniziano a fluire, ad intrecciarsi: come in un dettato della mente, tutto acquista senso e significato all'interno di un ciclo di vita e morte e di un rapporto sacrale con la Terra.
Ogni passo in questa mostra è una iniziazione all'invisibile ed insieme un sovvertimento del visibile.
Borri si fa tramite tra noi e le origini del mondo, le sue multiformi visioni raccontano e tramandano con saggezza e religiosità immagini composite, misteriose e profonde quale memoria, prefigurazione e soluzione di tutto ciò che è avvenuto e che avverrà.
Si manifesta una moltitudine di creature vagamente ipnotiche come presenze positive e attive che vedono tutto e sanno tutto: epifanie, insegnamenti volti a soccorrere non solo l'uomo ma soprattutto la Terra e la Natura in pericolo.
Nell'opera di Borri le categorie Spazio-Tempo si compenetrano e la realtà si trasfigura: la sua visione sciamanica chiama a raccolta come in un canto o in una danza circolare l’energia e l’anima di tutto ciò che è vivente.
Vediamo, come in un flusso del pensiero. segni, cose, figure, animali, piante e fiori coloratissime nel loro sincretismo sono tutte interconnesse di sacralità e di mistero.
Siamo al cospetto dei custodi della Terra essi ci indicano modi alternativi di vedere e vivere il mondo.
La via dei popoli nativi è una via di fratellanza circolare è una forma di panteismo taumaturgico in cui l'essere è parte di un respiro cosmico volto a spiegare il mistero della vita e preservare una ecumenica armonia tra cielo e terra, tra uomo e natura. Respirare il mondo è un canto che invoca Rispetto, Equilibrio, Armonia e Bellezza."
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