Classificazione dei reati.
DIRITTO PENALE- PARTE GENERALE
Avv Maria Sabina Lembo
I reati possono essere classificati per:
GRAVITA':
-Delitti: sono più gravi e sono puniti con la multa e/o la reclusione.
-Contravvenzioni: sono meno gravi e punti con l’ammenda e/o l’arresto.
La differenza tra reclusione e arresto è rappresentata dalla durata: in genere l’arresto è di alcuni mesi (comunque massimo 3 anni ai sensi della legge). Se è un delitto possono anche esserci le cosiddette “pene accessorie” come l’allontanamento dal lavoro.
INTENZIONALITA':
Dolosi: quando c’è l’intenzione di provocare un danno. In particolare il dolo può essere:
-Generico, se presuppone la volontà e la coscienza che si esplica nel compimento dell’atto stesso. È rappresentato quindi dalla semplice volontà, non necessitano particolari condizioni perché si configuri e non è necessario che si raggiunga lo scopo.
-Specifico, se il dolo è commesso per un fine particolare, ad esempio per rabbia.
-Eventuale, se pur non volendo un risultato di danno da un’azione, le probabilità che questo ne derivi sono molto alte (ad esempio, un individuo spara nella folla: la probabilità che qualcuno resti ucciso o ferito è molto alta).
-Alternativo, se l’agente prevede, come conseguenza certa o possibile, il verificarsi di due eventi ma non sa quale si realizzerà in concreto (ad esempio, un individuo spara volendo indifferentemente ferire o uccidere).
-Preterintenzionali: quando c’è l’intenzione di provocare un determinato danno ma dall’azione ne risulta un danno maggiore (ad esempio, si ha l’intenzione di dare un pugno per provocare un danno ma a seguito la vittima cade e muore; è evidente che il danno conseguito è maggiore rispetto a ciò che era nell’intenzione).
-Colposi: quando non si vuole determinare un danno che è prevedibile se ci si comporta con negligenza, imprudenza, imperizia (sono i tre elementi della colpa generica) o per non rispetto di regole e codici (la così detta colpa specifica).
SOGGETTIVITA':
-Unisoggettivo: commessi da un solo individuo, come un omicidio.
-Plurisoggettivo: commessi da almeno due persone, ad esempio il reato di rissa.
-Comune: può commetterli chiunque.
-Esclusivo: possono essere commessi, ad esempio, solo dai pubblici ufficiali (come il reato di corruzione).
AZIONE:
-Commissivo.
-Omissivo. L’unico reato omissivo proprio (cioè disciplinato dal Codice Penale) è l’omissione di soccorso mentre gli altri sono reati omissivi impropri (perché non trovano una disciplina specifica nel Codice Penale).
-A forma libera, se la condotta è sufficiente a cagionare l’evento previsto dalla norma (come l’omicidio).
-A forma vincolata, se l’attività esecutiva è rigidamente fissata dalla norma incriminatrice (come il reato di truffa).
EVENTO:
Di condotta: viene punita la condotta, ad esempio nell’omissione di soccorso, e perché si configuri il reato è sufficiente questo senza che vi sia necessariamente un evento negativo conseguente che, quindi, rappresenterà un aggravante al reato) o di evento o di danno (ad esempio l’omicidio).
Di pericolo: ad esempio tentato omicidio.
Consumato.
Tentato.
DURATA:
-Istantaneo, se il reato si produce all’istante (come l’omicidio).
-Permanente, se il reato perdura per un certo lasso di tempo (come il sequestro di persona).
-Abituale, se il reato è reiterato nel tempo (come lo sfruttamento della prostituzione).
-Continuato. L'art. 81 c.p. al secondo comma disciplina il reato continuato. Questo si verifica allorquando un soggetto con le sue azioni od omissioni, allo scopo di realizzare il medesimo disegno criminoso, viola più disposizioni di legge o la stessa disposizione svariate volte.
PROCEDIBILITA':
-Procedibile d’ufficio: quando l’autorità giudiziaria, ovvero la Procura della Repubblica, procederà autonomamente con le indagini non appena riceverà notizia del reato anche attraverso la stampa.
-Procedibile a querela: quando è necessario che la persona offesa dal reato sporga la querela presso la Procura della Repubblica affinché questa possa procedere alle indagini.
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