Giovedì 27 luglio, a trent’anni esatti di distanza dalla strage di via Palestro a Milano, l’Arcivescovo, monsignor Mario Delpini, ha presieduto una celebrazione eucaristica alle 20.30 nella Caserma dei vigili del fuoco in via Benedetto Marcello 31 a Milano.
La sera del 27 luglio 1993, in via Palestro, una autobomba parcheggiata presso la Galleria d’arte moderna e il Padiglione di arte contemporanea esplose uccidendo cinque persone: i vigili del fuoco Carlo La Catena, Sergio Pasotto e Stefano Picerno, l’agente di polizia municipale Alessandro Ferrari e Driss Moussafir, immigrato marocchino che stava dormendo su una panchina. Dodici persone rimasero ferite. Nella stessa notte altre bombe esplosero a Roma, nei pressi della Basilica di San Giovanni in Laterano e della chiesa di San Giorgio al Velabro.
Le inchieste e gli sviluppi giudiziari accertarono la matrice mafiosa di quegli attentati, secondo una “strategia del terrore” che li collegò in un unico filone alle stragi di Capaci e di via D’Amelio (1992), agli altri attentati del 1993 in via dei Georgofili a Firenze e ai Parioli a Roma e a quello fallito nei pressi dello Stadio Olimpico di Roma del 1994. Altre indagini, però, non esclusero il coinvolgimento di una organizzazione “parallela” a Cosa Nostra.
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