PADOVA TG (sabato 16 maggio 2015) - All’indomani dell’ultimo saluto a Domenico Maurantonio lo studente del Nievo morto una settimana fa mentre era a Milano in gita scolastica, una pagina facebook è stata creata per chiedere giustizia. Già 400 le adesioni.
Verità per dipanare tutti i misteri di una notte drammatica. Verità esortata dal sacerdote che ha invitato i compagni di classe a non nasconderla sotto il peso della paura. Verità chiesta da un padre distrutto dal dolore. I genitori di Domenico Maurantonio hanno il diritto di sapere come il loro unico figlio sia potuto precipitare dal quinto piano dell’albergo dove si trovava in gita. L’ipotesi dello scherzo finito male non è mai stata confermata. Non si sa se qualcuno abbia messo del lassativo nella birra dello studente che da poco era stato operato di colecisti. Tracce di feci sono state ritrovate nel corridoio dell’albergo, la porta del bagno era chiusa o forse bloccata? La squadra mobile di Milano nega che ci sia una pista privilegiata, tutte le ipotesi restano aperte. Quel che è certo è che la caduta di Domenico non è stata accidentale perché il balcone è troppo alto. In queste ore dopo i lunghi interrogatori dei compagni di classe ascoltati in questura a Padova anche la fidanzata del 19enne è stata interrogata, lei non era in gita a Milano. Intanto sembra chiarirsi il mistero dei lividi sulle braccia dello studente, pare li avesse prima della morte come confermato da una foto inviata via whatsapp ad una compagna la notte prima di morire. Nessuna conferma della presenza di lassativo per ora è stata riscontrata nel corpo del ragazzo, anche se sono stati trovati residui alcolici nello stomaco e nell’intestino.
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