Napoli è la città dei pacchi, disse un uomo politico di riguardo tempo fa, dal basso del suo razzismo e della sua ignoranza. Bhe qualche napoletano il pacco l'ha dato di sicuro, ma sono in tanti, tantissimi quelli che il pacco l'hanno avuto. A fare il pacco ad una bella fetta di popolo partenopeo, ma non solo ad essere sinceri, è stata la camorra. Quanti ragazzi ricevono quel pacco, quel pacco confezionato ad arte, con una splendida carta da regalo dorata, per nascondere meglio il contenuto: una montagna di merda. Perché la camorra è come la mafia di Impastato, un mare di merda. Napoli è una città che, inutile negarlo lo dice la storia, ha subito brutte cadute, ma ha sempre trovato la forza per rialzarsi più bella e più forte di prima. Ed oggi se non si è già rialzata, di sicuro ha già le mani al suolo e un gamba piegata, pronta a spingerla di nuovo verso l'alto. E a proposito di pacchi...
Per il secondo anno consecutivo parte l'iniziativa «Facciamo un pacco alla camorra», La cui presentazione si è tenuta nel Foyer del Teatro San Carlo. Si tratta di un cesto natalizio con tutti i prodotti coltivati nelle «Terre di don Peppe Diana», quelle confiscate ai clan a Casal di Principe, ad Aversa, a Sessa Aurunca. Ortaggi sott'olio, coltivati con il metodo dell'agricoltura biologica, miele, cioccolata, caffè «Lazzarelle» prodotto dalle detenute del carcere femminile di Pozzuoli, prodotti di «Terra Nostra», «NCO» (Nuova Cucina Organizzata), «Fuori di Zucca», ed altro ancora. Il tutto è contenuto in una borsa concepita nel design e nel materiale dalla cooperativa sociale «Altri orizzonti» della Jery Essan Masslo. «Acquistando il "pacco alla camorra" e promuovendone la vendita - si legge sul sito facciamounpaccoallacamorra.it - è il modo migliore per contribuire allo sviluppo di una economia alternativa a quella camorristica: una economia sociale in grado di restituire dignità e lavoro a soggetti svantaggiati e costruire comunità libere e solidali. Per anni la camorra ci ha fatto "il pacco" è arrivato il momento di ricambiare»
«Facciamo un pacco alla camorra» è promosso dal Comitato don Diana nell'ambito del laboratorio di economia sociale Le Terre di don Diana che vedono cooperative sociali ed organizzazioni del Terzo Settore a lavoro per la sostenibilità del riuso sociale dei beni confiscati alla camorra. All'iniziativa hanno aderito Libera, Radio Siani, Agrorinasce, Consorzio Sole, Associazione di lotta alla illegalità e alla cultura camorristica Scampia di Napoli
Insomma dopo mesi scopro che quell'uomo politico in fondo aveva ragione. Napoli è la città dei pacchi...Ma alla camorra però...
Ещё видео!