New York, (askanews) - Esausti e confusi, centinaia di migranti centroamericani, soprattutto donne con bambini, ma anche ragazzi e ragazze soli, attraversano ogni giorno la frontiera Sud degli Stati Uniti: a spingerli verso Nord sono povertà e violenza, ma anche il passaparola tra i migranti su presunti "permessi temporanei" per vivere nel Paese delle grandi opportunità.
Le autorità di diversi stati Usa assistono quasi impotenti all'arrivo di un flusso interminabile di cittadini centroamericani, soprattutto in alcune zone come la Valle del Rio Grande in Texas. Mentre quasi tutti gli uomini sono trattenuti, processati velocemente ed espulsi, molto più difficile è gestire l'afflusso di donne incinte, genitori con bambini piccoli e adolescenti arrivati da soli, a cui è permesso raggiungere i familiari che vivono nel Paese, con l'obbligo di presentarsi all'udienza in tribunale.
L'amministrazione Obama ora è preoccupata dall'improvviso aumento del numero di adolescenti e bambini che attraversano da soli il confine, tanto da averla definita "un'emergenza umanitaria". Dallo scorso ottobre, più di 47.000 ragazzi non accompagnati sono entrati attraverso il confine sudoccidentale, un numero che potrebbe raddoppiare entro la fine dell'anno.
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