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Quali sono le maggiori preoccupazioni legate all’autosvezzamento?
Quali sono le paure che bloccano i genitori nell'approcciarsi all’alimentazione complementare?
Parlando con i genitori la preoccupazione più grande è il rischio di soffocamento.
Ma vediamo insieme se è un rischio reale.
Ci sono 2 modi per evitare questo pericolo, definiti rispettivamente prevenzione primaria e secondaria.
1 - la prevenzione primaria consiste nell’offrire il cibo di consistenze adeguate, quindi facilmente masticabile dal bambino, e tagliato in sicurezza. Per quanto riguarda la consistenza da usare e i tagli sicuri, li vedremo nel dettaglio nei capitoli pratici più avanti.
Posso però anticiparvi che in linea generale il pezzetto proposto al vostro bambino deve avere la grandezza di circa il vostro dito medio e deve essere morbido al tatto, dovete poterlo schiacciare tra due dita; deve avere la consistenza simile a quella di una banana o di una zucchina lessa.
In questo modo la consistenza semi-morbida e la forma sottile, eviteranno facilmente il soffocamento ma permetteranno ugualmente al bambino di imparare a masticare e deglutire in modo corretto.
2 - prevenzione secondaria: chiunque si occupi di un bambino (genitori, nonni, parenti, baby sitter) dovrebbe seguire un corso di manovre di disostruzione pediatrica (a tal proposito vi ricordo che in Academy è disponibile il corso della nostra Pediatra).
Vi ricordo inoltre che il rischio di soffocamento non è solo legato al cibo e la percentuale più elevata di episodi di soffocamento si verifica nella fascia 2-4 anni (quando lo svezzamento è già terminato).
Vi inserisco una serie di norme comportamentali da adottare al fine di evitare il soffocamento:
- i bambini devono essere sempre supervisionati da un adulto, non lasciateli mai mangiare da soli.
- Non imboccare il bambino senza il suo consenso e non infilare in bocca pezzi di cibo per farlo mangiare di più.
- Lasciare che il bambino mangi autonomamente. Se utilizzate il cucchiaino aspettate che sia il bambino a chiedervelo e avvicinarlo alla bocca.
- Mentre si mangia non si gioca, non si cammina o corre, non si guardano tablet, telefoni o altri schermi.
- Non dare da mangiare o bere con la macchina in movimento e/o senza la presenza di un adulto da parte.
La seconda preoccupazione legata all’autosvezzamento è la quantità da proporre. La maggior parte dei genitori ha paura che il bambino mangi troppo poco o troppo tanto o dei pasti non completi.
Premetto che fino all’anno di vita il latte può costituire l’alimento principale della dieta del bambino e sopperisce a quello che non viene assunto tramite i cibi solidi.
Se proponete cibi sani non preoccupatevi se il bambino dovesse mangiarne una quantità apparentemente troppo grande. I bambini sanno autoregolarsi, hanno il senso di fame/sazietà molto più affinato degli adulti che per stile di vita, stress tendono a perderlo o non ascoltarlo.
Se il bambino viene imboccato con delle pappe fa molta più fatica a capire il suo senso di sazietà, perciò vi chiedo di farvi guidare e fidarvi del vostro bambino.
E se i pasti non sono completi? ossia, se il bambino non mangia tutto quello che ha nel piatto?
All’inizio dello svezzamento non mi aspetto che siano completi e se il primo assaggio si esaurisce con la manipolazione e l’ingestione di un fusillo di numero o un pezzetto di broccolo è sufficiente. Ricordatevi che c’è sempre la poppata a completare questo pasto!
Per voi un fusillo è poco, ma il vostro bambino ha fatto tantissimo.
Ha toccato un alimento solido, l’ha esplorato, lo ha annusato, l’ha portato alla bocca e ha capito come masticarlo e deglutirlo (magari sperimentando anche il gag reflex).
Dite poco? È come se avesse fatto un’ora di palestra e soprattutto voi avrete gettato le basi per stimolare la sua curiosità e voglia di crescere ed imparare sempre di più.
Arriviamo infine a quella che è invece una mia preoccupazione!
Autosvezzamento vuol dire mettersi in gioco e riflettere sull’alimentazione dell’intera famiglia.
Vi faccio un esempio estremo: se una famiglia fa sempre colazione con cappuccio e brioche, pranzo in un fast food e cena con la pizza sicuramente non possiamo applicare i consigli dell’autosvezzamento e proporre questi alimenti ad un bambino di 6 mesi, neanche se tagliati in sicurezza.
Sono alimenti che dovrebbero essere presenti sporadicamente nell’alimentazione di un adulto, figuriamoci in quella di un bambino alle prime armi.
Perciò prima ancora di darvi i consigli pratici per iniziare l’autosvezzamento voglio farvi riflettere sulla vostra alimentazione.
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