Sebastião Salgado, celebre fotoreporter, denuncia il conflitto aperto in Brasile dall’atteggiamento eversivo del presidente Bolsonaro, che incita la gente a violare la quarantena mentre governatori e sindaci fanno i miracoli per contenere l’epidemia. Spiega che, per questo, la coalizione che lo ha portato al potere si sta disintegrando, perfino l’esercito e le istanze securitarie nel paese lo hanno mollato. Salgado però è soprattutto preoccupato per il destino delle popolazioni indigene dell’Amazzonia. Con l’epidemia l’IBAMA, l’agenzia per la protezione dell’ecosistema amazzonico, ha cessato in pratica di funzionare. In questo momento i territori amazzonici vengono invasi da orde di taglialegna illegali, minatori e predicatori che stanno diffondendo il contagio nelle foreste: gli indios sono a rischio di un genocidio simile a quello provocato 500 anni fa dai conquistadores europei. Per questo il grande fotografo chiede alla comunità internazionale di esercitare sul presidente Bolsonaro una pressione simile a quella già vista per difendere l’Amazzonia dagli incendi lo scorso anno.
Intervista di Alan Friedman.
Ha collaborato Luna De Bartolo.
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