Le indagini sono iniziate a settembre 2019 e hanno visto impegnati quasi 200 agenti in Italia e all’estero. i membri delle organizzazioni criminali non avevano contatti diretti e in chat usavano nomi in codice.
Al vertice del gruppo secondo la Dda di Milano c’era un imprenditore italiano pregiudicato ora latitante. Si faceva chiamare Bansky, come l’enigmatico artista contemporaneo di cui comprava e vendeva le creazioni esposte in una galleria d’arte ad Amsterdam di sua proprietà, adesso sotto sequestro.
L'indagine, con forte connotazione transnazionale, si è avvalsa della significativa e articolata cooperazione internazionale coordinata da Eurojust e del coordinamento
di polizia di Europol che hanno consentito, rispettivamente, un forte raccordo con le autorità giudiziarie di Olanda, Lituania e Spagna e l'acquisizione delle numerose
chat criptate delle piattaforme Encrochat e skyEcc, rilevate nell'ambito dell'attività di indagine dall'autorità giudiziaria francese, titolare del dato informatico.
L'attività investigativa, si è incentrata su un'organizzazione criminale strutturata in modo verticistico, dotata di un apparato logistico composto da più box, dislocati tra Milano e provincia, 8 autovetture con doppifondi artefatti e azionabili elettronicamente oltre a dispositivi
anti-spionaggio e telefoni criptati.
Per gli scambi di opere usava i soldi del traffico di droga ma non solo: l’uomo aveva anche legami con il latitante Vincenzo Amato, con cui avrebbe organizzato un’importazione di oltre i 600 kg di hashish dalla Spagna in Italia.
L’operazione della polizia è iniziata con l’individuazione di due ristoratori milanesi sospettati di essere a capo di una cellula di trafficanti che aveva contatti anche in Spagna Lituania e Olanda . Dopo mesi di indagini sono stati arrestate 31 persone, 21 in carcere, 3 agli arresti domiciliari e 7 sottoposti all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, prevalentemente italiane, accusate di associazioni per delinquere finalizzata al traffico internazionale di droga.
Nell’inchiesta anche l’imprenditore Alberto genovese già in carcere per violenza sessuale, stavolta indagato per un acquisto di Ketamina. Sempre in Lombardia sono stati bloccati i conti di due aziende a Pero e a Como e sono state svolte perquisizioni in un circolo di Cologno Monzese riconducibile a un gruppo di motociclisti, alcuni dei quali accusati di importare hashish in Italia.
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