Transdolomites, con il Patrocinio del Comune di Cavalese, ha organizzato la pubblica serata dedicata al tema: quale modello di mobilità per la transizione sostenibile nelle Dolomiti?
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INTRODUZIONE
00:00:00 - INTRODUZIONE, Massimo Girardi
SALUTI ISTITUZIONALI
00:03:34 - CARLA VARGIU, Assessora Comune di Cavalese, Saluti istituzionali
GLI INTERVENTI
00:09:43 - GIOVANNI SACCÀ: "Ipotesi di percorso per un collegamento ferroviario nelle Valli dell'Avisio"
00:33:28 - DIEGO CASON: "Turismo, mobilità e benessere delle comunità ospitanti"
01:19:22 - CARLO GUARDINI, giornalista
01:45:21 - ADRIANO GATTO: "Il Museo, l'Associazione e la ferrovia Genova-Casella"
02:10:35 - MASSIMO GIRARDI: "Un museo per la ferrovia Ora-Predazzo"
INTERVENTI DALLA SALA
02:23:53 - GIANLUCA CAVADA, Intervento dalla sala
02:31:52 - MIRELLA PIAZZI, Intervento dalla sala
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Nelle Dolomiti siamo giunti ad un bivio:
1) restare alla condizioni attuali con quale aggiustamento ma sostanzialmente continuare a nuotare nel mare dei problemi che le soffocano, in primo luogo il traffico.
2) Essere coscienti della gravità del problema ambientale e della necessità di promuovere un nuovo modello di turismo più rispettoso del territorio dolomitico.
Il tema dei trasporti è argomento molto difficile da affrontare. Molto più semplice agire sulla riqualificazione dell’edilizia. Ma è agendo sul settore dei trasporti che si gioca il futuro della regione dolomitica ed alpina.
Serve visione, programmazione strategica, rinunciare alla forma di populismo che trova facile consenso nella costruzione delle strade.
Serve una nuova classe politica che non pensa alle elezioni ma alle cose da fare dall’oggi ai prossimi decenni.
A questo si aggiunge l’essere maturi del fatto che i problemi dei trasporti non la abbiamo nel raggio di qualche chilometro, da un paese ad un altro. Si tratta di problemi che nascono da lontano, partono dalle città, dai luoghi di origine ove risiedono i tanti turisti. Dunque la difesa della montagna non parte in montagna ma parte dalle città in direzione della montagna.
Ciò significa che vedere il problema ad esempio solo tra Moena e Canazei fa comprendere che si dimentica puntualmente che il problema parte molto più da lontano; gli ospiti che giungono dall’Italia, dal resto dell’Unione Europea e dal di fuori del nostro Continente. E’ su quel livello che dobbiamo analizzare il problema e proporre le soluzioni. A ciò si aggiungono le necessità dei residenti che vivono tutto l’anno il problema della mobilità trovandosi a fare i conti con il costo dei carburanti e dell’automobile che peseranno sempre più sui bilanci delle famiglie.
La serata di Cavalese ha proposto queste riflessioni invitando esperti di turismo montano, della pianificazione, conoscitori degli attori che hanno contribuito alla crescita dell’economia turistica nelle valli di Fassa e Fiemme.
Tra questi fino al 1963 ha figurato anche la ferrovia, la storica Ora-Predazzo grazie alla quale il turismo ha iniziato la sua avventura in queste valli.
Oggi la ferrovia torna protagonista nelle idee che si stanno radicando nelle valli ladine.
Torna protagonista in varie regioni d’Italia dove l’Alta Velocità si va compiendo, il trasporto regionale verrà potenziato come servizio e come ricambio dei treni.
Entro il 2025 dovremmo avere in esercizio nelle Ferrovie Italiane quasi 700 treni nuovi, si mettono a disposizione oltre al PNRR decine di miliardi di Euro per la riattivazione delle ferrovie turistiche. Lo stesso accade in maniera ancora più potente nell’Unione Europea e nel resto nel mondo.
Una serata che Transdolomites ha ritenuto importante prima di tutto per portare la gente a vivere in presenza gli eventi dopo due anni di pandemia, ma allo stesso tempo importante per confrontarsi sul tema con esperti.
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