Il servizio di Angelo Ruoppolo ( [ Ссылка ] ) Teleacras Agrigento del 19 aprile 2014.
L' inchiesta antimafia "Dna" nell'agrigentino. Avrebbero ritrattato. Condannati per falsa testimonianza 4 imprenditori di Porto Empedocle. Altri due assolti.
Ecco il testo :
L' 8 maggio 2013 i Carabinieri del Reparto operativo del Comando provinciale di Agrigento hanno notificato a 7 imprenditori, di Porto Empedocle e di Realmonte, un avviso di garanzia nell' ambito dell' inchiesta antimafia cosiddetta "Dna". I 7 hanno già deposto come testimoni innanzi al giudice, e sono indagati di avere affermato il falso, negando quanto inizialmente dichiarato nel corso delle indagini. E, inoltre, avrebbero taciuto, anche parzialmente, quanto di loro conoscenza, escludendo, dopo al contrario di prima, di avere mai ricevuto richieste estorsive da appartenenti a Cosa nostra. Dunque, i 7 indagati sono stati imputati di favoreggiamento aggravato alla mafia. Adesso, a conclusione del giudizio abbreviato a carico di 6 dei 7 imprenditori perché uno sarà giudicato in ordinario, il Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Palermo, Ettorina Contino, ha condannato 4 dei 6, perché sono stati reticenti e non perché favoreggiatori di Cosa nostra. 1 anno e 4 mesi di reclusione ciascuno sono stati inflitti a Salvatore Abate, 34 anni, a suo padre Biagio Abate, 59 anni, e a Marcello Sguali, 42 anni. Poi, 2 anni a Salvatore Butera, 55 anni, tutti di Porto Empedocle, condannati per falsa testimonianza e assolti dall' accusa di favoreggiamento aggravato alla mafia. Sono stati invece assolti del tutto gli imprenditori Domenico Arena, 46 anni, di Realmonte, e Gaetano Fanara, 65 anni, di Favara. A carico dei 6 imputati, il pubblico ministero, Rita Fulantelli, lo scorso 28 febbraio ha invocato la condanna a 4 anni di carcere ciascuno. Il 25 ottobre 2011, il blitz antimafia cosiddetto "Dna", dei Carabinieri di Agrigento e della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, provocò l'arresto di 4 presunti fedelissimi di Gerlandino Messina tra Porto Empedocle e Realmonte, accusati di avere imposto il pizzo agli imprenditori operanti nella zona. Il 4 ottobre scorso 2013, la Corte d'Appello di Palermo ha confermato la condanna a 7 anni di reclusione subita in primo grado da Salvatore Romeo, 52 anni, di Porto Empedocle. Poi, ha inflitto 4 anni e 6 mesi a Domenico Seddio, 38 anni, di Porto Empedocle, che però sono 11 anni e 10 mesi in continuazione con la sentenza al processo "Akragas". Confermata l'assoluzione per Francesco Luparello, 37 anni, di Realmonte. Assolto anche Filippo Focoso, 41 anni, di Realmonte, fratello di Joseph Focoso.
Ruoppolo Teleacras - "Dna", condannati 4 imprenditori
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