mi trovo esattamente a 8 Km dal centro nevralgico più vicino ossia Sant’Agata di Militello, dove si trova anche l’uscita Autostradale A20 Messina Palermo utile al raggiungimento di questo borgo, un tempo questo comune era il fulcro della vita, tant’è che anagraficamente diede il nome di appartenenza al comune di Sant’Agata fu di militello oggi possiamo dire.
Quindi in tempi non lontani questo paesino arroccato sulle colline dei nebrodi della zona tirrenica della Sicilia, era decisamente popolato e fulcro di una vita che oggi non c’è più in quanto soggetto, come tanti altri comuni simili, al fenomeno dello spopolamento.
*
Sito a 420 metri sul livello del mare, il clima è decisamente mediterraneo, si sta bene sia d’inverno che d’estate, non si soffrono gli estremi climatici.
*
Il suo numero di abitanti ad esempio era quasi di 2.000 unità nel 1991 contro i 1.600 abitanti registrati lo scorso 2022.
*
Come tutti i borghi siciliani che si rispettano, nel cuore del paese si trova la grande piazza affiancata dall’importante chiesa castello e con l’immancabile campanile dell’orologio oggi funzionante.
*
Festa importante e sentita è quella del Santo Patrono San Biagio, dove caratteristica è la corsa del santo per qualche centinaio di metri tutta in salita, dove i portatori con veste rossa, spingono di corsa la vara per un tratto di strada compresa tra la matrice e la piazza, caratteristico è anche il lancio dei panotti che avviene nelle festività estive dove vengono lanciati i pani benedetti e i fedeli saltando dovranno afferrarli al volo per portarli alle rispettive famiglie.
*
Ricordo a tutti che questo video non è sponsorizzato da nessuno, ma è un tributo sentito dal cuore per tutti coloro che danno vita a questi borghi, che se non fosse per tali manifestazioni questi comuni nel giro di qualche decennio, scomparirebbero dalle carte geografiche.
*
Insomma, avete capito, ogni punto di visita c’era un attore del luogo con abiti del luogo in ambienti locali che interpretavano gli antichi mestieri siciliani, mestieri che presumibilmente si facevano anche ai tempi di Gesù.
*
Da considerare l’impiego degli animali nella quotidiana fatica dell’uomo di quel tempo, infatti essi davano una mano importante nel lavoro come ad esempio in questa occasione dove un asinello con il mietitore al centro, girava legato per una corda per pestare le spighe di grano e separare i chicchi dalla spiga.
*
L’operaio impiegava ore, se non addirittura giorni interi, a girare su se stesso e dare il ritmo all’asinello.
Tutt’attorno vi erano gli antichi utensili, quelli che si utilizzavano per serrare il mulo e vari arnesi dediti al lavoro.
*
Continuando il giro su e giù per il borgo recuperato in occasione del presepe, si incontrano veramente tanti mestieri, anche i più disparati, inoltre scene della vita quotidiana delle famiglie di allora, in assoluta povertà dove in una stanza c’era di tutto, magari eccetto il bagno.
*
Il percorso è semplice, perché è come se vi steste spostando nel paese di vostra appartenenza: su e giu.
*
Gli incontri che ho fatto qui sono veramente particolari, specialmente parlando con alcuni artisti in loco.
*
Come ogni viaggio che si rispetti, anche questo piccolo viaggio nel tempo lascia un bagaglio non meno importante degli altri. Per chi crede e chi no sappiamo che è un fatto storico che sia esistito davvero un tizio di nome Gesù di Nazaret nato da Maria e dal papà Giuseppe e che si sia censito in galilea nel periodo in riferimento di Ponzio pilato, ma la fede è quella che da sempre ha spinto gli uomini ad andare avanti, a sperare, a guardare le stelle del firmamento e sognare, sognare un mondo nuovo, quello che verrà, dove ognuno di noi possa realizzarsi nel concreto durante i suoi giorni di vita terrena con un cuore ricco di speranza e di forza. Perché i periodi brutti e bui li abbiamo tutti, non esiste un Dio che voglia qualcosa di brutto per noi, le cose semplicemente capitano e quando queste avvengono, allora grazie a quella stella chiamata speranza sappiamo affrontarle e credere che la notte diventerà presto giorno e delle cose brutte e purtroppo anche quelle belle avremo soltanto un ricordo.
Un ricordo come questo che ho immortalato in questo mio video, dove ho ripreso qualcosa di unico quanto magico, misterioso e bello perché la festività come quella del natale deve servire sempre a tutti ad essere un po' bambini dove sognare non è una cosa da sciocchi, ma è una cosa che possiamo fare tutti, il Natale è la speranza che viene data ad ognuno di noi, la fiducia e la possibilità di fare tutto ciò che noi vogliamo per il nostro bene.
Ещё видео!