Hanno scelto la strada del patteggiamento concordato gli ex vertici di Banca Etruria, l'ex presidente Giuseppe Fornasari e l'ex direttore generale Luca Bronchi, che davanti alla Corte d'appello di Firenze hanno scelto il rito del patteggiamento per una pena di tre anni e quattro mesi di reclusione.
In primo grado, nel processo con rito abbreviato svoltosi davanti al gup del Tribunale di Arezzo, Giampiero Borraccia, arrivato a conclusione nel 2019, gli ex vertici erano stati condannati a cinque anni di reclusione per bancarotta fraudolenta.
"Pur essendo convinti dell'onestà e della correttezza dell'operato dei nostri clienti, questi ultimi hanno ritenuto opportuno rinunciare all'appello e concordare con la Procura generale di Firenze la pena di anni 3 e mesi 4 di reclusione, pur di chiudere una vicenda processuale che si è prolungata ormai da troppi anni". Così, in una nota, l'avvocato Antonio D'Avirro e l'avvocato Carlo Baccaredda, difensori di Giuseppe Fornasari e Luca Bronchi.
Non si è però ancora arrivati ad una condanna definitiva, perché l'udienza è stata aggiornata al 24 novembre, quando sapremo anche delle sorti dell'ex vicepresidente Alfredo Berni e del consigliere di amministrazione Rossano Soldini, condannati in abbreviato Berni a due anni per bancarotta fraudolenta e Soldini invece un anno per bancarotta semplice.
I due puntano all'assoluzione.
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