Napoli, (Askanews) - Lavoro, rilancio dell'economia italiana, tassazione e riforme, ma soprattutto un no secco allo sciopero. C'è tutto questo nell'intervento del leader della Confindustria Giorgio Squinzi in chiusura dei lavori del convegno dei giovani imprenditori a Napoli, mentre a Roma la Cgil ha portato in piazza un milione di persone contro il Jobs Act e minaccia lo sciopero generale.
"Non credo francamente che in questo momento di grave crisi manifestazioni o scioperi siano la migliore delle soluzioni".
Per il presidente di Confindustria la questione cruciale è far ripartire il lavoro e la domanda interna ma serve un robusto impulso del Governo sugli investimenti in infrastrutture".
"Nello Sblocca Italia ci sono buoni incipit in questo senso, ma la profondità e la durata di questa crisi, che sembra - ha concluso - non finire mai, richiedono una terapia più robusta".
Per Squinzi la questione fiscale è quanto mai "viva" e bisogna fare di più, anche se plaude la scelta del Governo di eliminare dall'Irap il costo del lavoro".
"Resta aperto il tema del prelievo fiscale sui beni strumentali all'attività aziendale come capannoni e impianti che noi riteniamo sia una scelta sbagliata".
Per Squinzi è necessario che nell'Unione europea ci sia meno austerità e rigidità perchè queste politiche hanno finito per esasperare nostre debolezze. Nonostante ciò il presidente di Confindustria è timidamente ottimista perchè vede che ci sono segni di buon senso, verso un ragionevole tasso di flessibilità.
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