Antonio Caterino ha una disabilità motoria con abilità a lavoro sedentario, ma nonostante questo in tanti anni non ha mai ricevuto una chiamata dal centro per l’impiego. Oggi è addetto al servizio di biblioteca e cassiere in un un centro di aggregazione giovanile per l’arte e la cultura in una villetta confiscata alla criminalità organizzata a Casapesenna, in provincia di Caserta. “Forse ancora non si è capito che i disabili possono lavorare”, ci tiene a precisare Antonio. La sua, infatti, è la testimonianza diretta di come sia possibile superare nei fatti anche questo luogo comune.
Il centro, gestito dalla cooperativa sociale Maeditactio, nasce grazie al progetto “Generazioni fruttuose”, sostenuto da Fondazione CON IL SUD e Fondazione Peppino Vismara per valorizzare i beni confiscati alle mafie in ottica inclusiva, produttiva e di comunità.
Un bene confiscato diventa così un luogo in cui si costruiscono opportunità alternative al malaffare. Una sorta di oasi in un territorio segnato da diverse ciriticità, che offre cultura, cibo biologico frutto di progetti di economia sociale e molteplici servizi per diverse fasce di utenti. Il centro, infatti, è attivo nel sostegno alla genitorialità, nel supporto scolastico e percorsi di empowerment femminile. All’interno, oltre alla biblioteca seguita da Antonio, è possibile trovare anche il caffè letterario “Artespressa” che, mentre propone un corposo calendario di eventi artistico-musicali, con reading, mostre, concerti, dibattiti, proiezioni, laboratori didattici, animazione e giochi per bambini che mirano a coinvolgere la comunità , promuove l’occupazione per le categorie di lavoratori più fragili.
Servizio a cura di Claudia Cannatà
Grazie alla collaborazione di Fabio Mencocco, responsabile comunicazione progetto Generazioni Fruttuose
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