Mind & Art S.r.l
ANTONIA LISKOVA
NEL NOME DI CHI?
Dentro i muri del Vaticano
di Gabriele Guidi e Ennio Speranza
musiche Matteo Cremolini
luci Patrick Vitali
scene Alessia Sambrini
sound design Emanuele Frusi
regia
Gabriele Guidi
Uno spettacolo di "denuncia", risultato di mesi di ricerche e di studio: un'attenta analisi sull'operato degli organi direttivi del Vaticano negli ultimi decenni. Ma non un testo "contro" un'istituzione in quanto tale! E' uno spettacolo che espone eventi reali, accaduti a scapito dei fedeli stessi e della comunità cattolica che non si riconosce più in certe vicende dello Stato Pontificio. Una trama forte che affronta temi attualissimi come la pedofilia, i beni immobili della Chiesa, lo IOR, senza però intaccare le molteplici opere di carità della Chiesa, i tanti "piccoli grandi sacerdoti" che lealmente si dedicano a molte comunità (dai piccoli centri dell'Italia, fino alle zone più disagiate del mondo) e ancor meno gli oltre 800 missionari "caduti sul campo" negli ultimi 20 anni.
Il "teatro civile" trasforma il palcoscenico in un luogo capace di indurre nel pubblico una forte esigenza di riflessione, abbinando all'emozione del palco un messaggio più profondo, in grado di generare un senso di appartenenza ed identificazione.
Dopo due anni di successo e 200 repliche dello spettacolo di "teatro civile" Chi ha paura muore ogni giorno (con Giuseppe Ayala), Mind & Art propone un nuovo testo legato ai grandi temi di attualità. L'interpretazione è volutamente affidata ad una donna, per la sensibilità intrinseca che rappresenta (...donna, della quale, si scoprirà gradualmente la reale identità).
La protagonista si muove all'interno di uno spazio scenico quasi surreale: si rivolge ad una persona che ha di fronte (all'inizio sconosciuta), affrontando con energia, commozione e sofferenza vari argomenti, senza però mai mettere in discussione la propria "fede".
L'approccio è pacato, ma deciso. Come deve essere la narrazione della "verità". Una verità poco conosciuta, nei dettagli; scomoda, forse, da descrivere... sicuramente, da accettare.
Una pagina teatrale (e di storia) irreprensibile ed elegante, con momenti di cronaca dura, ma anche molti frangenti emotivi.
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